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Terni-Ast / Forza Italia “Arrivati a soluzione” / Sindacati “Nessuna certezza, sciopero generale”

Luca Biribanti
Le acciaierie di Terni stanno vivendo forse la fase più confusa della loro storia. Nella stessa giornata, cioè oggi, arrivano notizie opposte dal mondo politico e da quello sindacale.
In particolare si tratta di una nota diffusa dal capogruppo regionale dell'Umbria, Raffaele Nevi, in cui rivela che la fase di cessione del polo siderurgico ternano sarebbe entrato nella fase finale: “Pochi minuti fa il senatore Luciano Rossi mi ha contattato per informarmi dei contenuti della audizione del commissario europeo all'Industria Antonio Tajani in Senato in cui è tornato a parlare dell'acciaieria di Terni, ribadendo che la procedura di cessione è entrata nella fase finale e che la Commissione vigilerà sul piano industriale che l'acquirente presenterà. A precisa domanda del senatore Rossi il commissario ha anche detto che ritiene necessario che il tubificio non sia scisso dalla acciaieria”.
“Per noi – continua Nevi – queste parole sono importanti e ci rassicurano anche se fino alla fine rimarremo vigili auspicando che il Governo faccia altrettanto. Il senatore Rossi – conclude il capogruppo di FI – ha già assicurato il suo impegno a continuare a seguire, come ha fatto fino ad oggi, questa vicenda che riguarda l'intera regione, insieme agli altri colleghi delle altre forze politiche”.

Sembrerebbe dunque sia arrivato il punto di svolta, se non fosse per un comunicato diffuso a sigle congiunte dai sindacati e dalle rsu di fabbrica di Cgil, Cisl e Uil: “Nella giornata odierna si è riunita la R.S.U. di Gruppo AST congiuntamente alle Segreterie Provinciali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL per approfondire e discutere lo stato attuale relativo al processo di cessione Ast, l’esito sugli incontri fino a questo momento svolti, e le iniziative da intraprendere nei prossimi giorni – Così si legge nel comunicato stampa sindacale che sembra avere informazioni diverse rispetto al capogruppo di Forza Italia – Le organizzazioni sindacali ritengono che il persistere di questo stato di incertezza, caratterizzato da informazioni parziali, sia pericoloso e inaccettabile per le futuri sorti del sito di Terni e di tutti i lavoratori.
Le azioni istituzionali fatte dopo l’incontro in Regione – continua la nota – hanno prodotto il risultato di chiarire alcuni aspetti con la Commissione europea. In particolare, ad oggi, le Istituzioni riconfermano che non saranno concesse ulteriori proroghe e che la vendita dovrà avvenire nei tempi stabiliti. La stessa Commissione starebbe sollecitando Outokumpu a concludere il percorso di cessione. Se questo non dovesse avvenire, la Commissione assumerebbe l’incarico di procedere con il disinvestimento, secondo le modalità stabilite.
Le Organizzazioni Sindacali rispetto alla indeterminatezza della situazione ribadiscono:
1. fermo restando la certezza dei tempi entro cui la vendita deve essere completata al fine di dare congruenza al proseguo delle produzioni e delle prospettive future dell’intero sito, bisogna impedire che su Terni vengano scaricati “costi improvvisi” che possono impedire o ritardare la conclusione della vicenda stessa;
2. il sito deve essere venduto con tutte le sue produzioni, compreso il Tubificio di Terni, che riteniamo essere irrinunciabile per le prospettive presenti e future del sistema produttivo Acciai Speciali;
3. la chiarezza e la condivisione di un piano industriale che garantisca al sito di Terni il prosieguo dello sua missione industriale, della sua strategicità per le produzioni di inox sia nel panorama nazionale che internazionale.
Rispetto a quanto sopra detto riteniamo l’incontro Governativo, come già più volte richiesto e sollecitato, indispensabile per chiarire e certificare prima possibile i temi sopra riportati.
Anche in ragione di questo, le Organizzazioni sindacali rispetto alle incertezze ancora presenti, dichiarano la propria adesione allo sciopero regionale di 8 ore in programma per il 15 novembre contro la Legge di stabilità, un momento che inevitabilmente diventa anche l’elemento per mettere in ulteriore evidenza le problematiche relative alla cessione dell’Ast”.

Da una parte quindi le certezze della politica, dall'altra, le preoccupazione dei sindacati che annunciano l'adesione allo sciopero regionale del 15 novembre contro la legge di stabilità.
Più di qualche perplessità rimane sulla vicenda, visto che l'Europa non si è mai sbilanciata a favore di una rapida conclusione della trattativa, anzi, ha concesso altre 2 proroghe a Outokumpu per consentire ai finlandesi di trovare l'offerta più adeguata alle loro esigenze.
La notizia che la trattativa sarebbe arrivata alla fase conclusiva è tanto più sorprendente perché arrivata dopo che Outokumpu aveva manifestato l'intensione di mantenere le acciaierie per evitare una svalutazione che in 2 anni è arrivata a circa 700milioni di euro.
L'Europa aveva comunque fatto sapere che avrebbe vigilato sull'operato dei finlandesi, ma, al momento, non ci sarebbero novità sulle risposte che la Commissione Europea doveva alla multinazionale del Ceo, Mika Sietorvita, riguardo la possibilità di non vendere l'Ast. Soltanto qualche segnale, ma soltanto da interpretare come una risposta negativa, visto che la Commissione Antitrust è stata chiara sulla necessità della vendita per l'acquisizione di Inoxum.
La sensazione è che sia ancora l'Europa a doversi muovere per fare chiarezza sulla vicenda che continua ad essere molto complicata, difficilmente spiegabile soprattutto ai lavoratori che rischiano il posto.
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