Cronaca

Terni, associazioni disabili contro Comune, Regione e Usl2 “Servizi inadeguati”

Le associazioni AFAD, Aladino Onlus, Un Volo per Anna, Parent Project e il Comitato spontaneo genitori di bambini con disabilità di Terni hanno lanciato un campanello di allarme sui servizi per i disabili erogati da Regione, Usl2 e Comune di Terni. Nell’ambito di una conferenza stampa, che si è tenuta a Palazzo Stampa, sono state rese note tutte le criticità che, quotidiniamente, gli operatori e i disabili si trovano ad affrontare.

“Chiediamo che il Comune di Terni di concerto con la Usl predisponga ai sensi dell’art. 14 legge 328/2000, avvalendosi di figure qualificate, i progetti individuali condivisi con le famiglie. L’assenza di tali progetti – hanno riferito le associazioni – pregiudica una visione complessiva della persona con disabilità perché mancante della parte specialistica sanitaria.

Chiediamo inoltre che i servizi e le cure, necessari per la salute e la qualità di vita devono essere stabili e non possono essere messi in discussione ogni 6 mesi per problemi di bilancio”.

“Chiediamo la costituzione dell’unità operativa multidisciplinare per adulti con disabilità per assicurare la presa in carico globale. E’ necessario partire dai diritti fondamentali di tutti e dagli obbiettivi di vita di ognuno per progettare e realizzare un sistema di interventi appropriati nell’ottica di poter scegliere in piena libertà il percorso più adeguato tra un’offerta di servizi e prestazioni economiche che attualmente non sono disponibili”.

Uno dei problemi fondamentali riguarda, secondo le associazioni, l’erogazione degli assegni di sollievo che sarebbero stati erogati a Perugia, ma non a Terni: “Chiediamo il potenziamento delle alternative ai centri diurni: inserimento lavorativo, borse lavoro, borse terapeutiche e borse smart. Chiediamo interventi assistenziali diversificati che tengano conto della condizione sanitaria, economica e socio ambientale della persona non autosufficiente, fino a prevedere una assistenza personalizzata adeguata per ogni caso. Chiediamo continuità di servizi per le persone disabili e/o psichiatriche over 65, che garantiscano la loro permanenza presso il proprio domicilio evitando l’istituzionalizzazione nelle RSA. Chiediamo chiarimenti sull’erogazione degli assegni di cura e degli assegni di sollievo. Per quale motivo nel resto della regione Umbria sono stati erogati mentre a Terni la USL non risponde? Parliamo di famiglie con disabili gravissimi: bambini, adulti e anziani nella più totale disperazione”.

Un altro dei temi denunciati è quello di una mancanza di servizi adeguati per i bambini: “Chiediamo che la neuropsichiatria infantile garantisca la presa in carico dei bambini/ragazzi con disabilità attraverso progetti riabilitativi individuali oltre che interventi appropriati sulla base delle specifiche caratteristiche del bambino e del suo contesto di vita. Riteniamo non rimandabile la riorganizzazione, la riqualificazione dell’unità operativa e l’inserimento di nuove figure professionali anche alla luce dell’approvazione dei nuovi LEA. Altra problematica non risolta è il passaggio dall’età evolutiva a quella adulta infatti al compimento dei 18 anni il ragazzo viene abbandonato a se stesso, senza alcuna figura clinica di riferimento. Chiediamo pertanto il passaggio verso strutture adeguate: per le persone con disabilità verso l’unità operativa multidisciplinare per adulti, attualmente inesistente, per le persone autistiche o con componenti psichiatriche verso il Dipartimento di Salute Mentale, che deve essere integrato con figure specializzate. Questo problema questo che doveva essere già superato vista la scelta fatta dalla USL 2 di far rientrare la neuropsichiatria infantile all’interno del DSM”.

La scadenza dell’appalto dei servizi socio-sanitari: “In vista della scadenza dell’appalto dei servizi socio-sanitari chiediamo il superamento dello stesso per un modello che preveda l’accreditamento dei soggetti erogatori al fine di migliorare la qualità dei servizi. La scarsa disponibilità di risorse lamentata dalle Istituzioni potrebbe a nostro giudizio essere superata attraverso una riprogettazione innovativa dei servizi socio sanitari. Chiediamo alla regione di velocizzare e potenziare l’utilizzo dei fondi europei nelle problematiche della disabilità. Lamentiamo inoltre la mancata ripresa dell’attività motoria in acqua e dei trasporti relativi alle varie attività per adulti con disabilità che non frequentano i centri diurni. Rileviamo la mancanza di un confronto da parte delle istituzioni con le associazioni per cercare soluzioni, prima della soppressione dei servizi”.