Vivevano di rapine in banca: quattro quelle accertate, oltre dieci quelle ancora al vaglio degli investigatori. Due fratelli di 30 e 41 anni, italiani provenienti dalla Campania, di cui solo uno, il minore, con precedenti penali per rapina, operavano tra Lazio, l’Umbria e le Marche.
L’8 novembre 2013 i due avevano pianificato una rapina nella sede del Monte dei Paschi di Siena di via Romagna: ad essere ripreso dalle telecamere con il volto travisato è stato il più piccolo dei due, mentre le immagini hanno mostrato benissimo il volto del fratello e tutte le sequenze della rapina.
Dai fotogrammi si vedono i due entrare in banca, minacciare con il taglierino gli impiegati e, dopo averli tutti rinchiusi in un box, aspettare 20 minuti per l’apertura a tempo della cassaforte, fatta sbloccare sempre sotto minaccia, e fuggire con un bottino di 55.000 euro.
Immediatamente sono partite le ricerche dei due, purtroppo senza esito proprio per l’incensuratezza dell’uno e del travisamento dell’altro. Ma la Sezione Antirapina non si è data per vinta ed ha continuato a cercarli, fino a quando, il 24 ottobre scorso, sono state inserite nel sistema informatico del Ministero dell’Interno, dal Commissariato di Polizia di Giugliano in Campania, le foto segnaletiche di tre individui accusati di rapina: uno di loro era proprio quello entrato in banca a volto scoperto. Gli agenti hanno approfondito i controlli su di lui ed hanno visto che tra le sue frequentazioni più assidue c’era il fratello, che corrispondeva fisicamente al complice della rapina di Terni.
In base agli elementi di prova raccolti, il Sostituto Procuratore Raffaele Pesiri, ha richiesto ed ottenuto dal GIP Simona Tordelli il provvedimento restrittivo, che ha raggiunto il fratello maggiore in carcere a Secondigliano, mentre il minore è stato arrestato questa mattina nella sua abitazione. I capi d’imputazione per entrambi: rapina aggravata in concorso, sequestro di persona e porto abusivo d’armi.