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Terni, appello di ospedale e Avis “Manca sangue zero positivo”

L’ospedale di Terni lancia un appello urgente: manca sangue del gruppo zero positivo.

“Le scorte sono sotto il livello di guardia – dice Patrizio Fratini, presidente di Avis comunale Terni – è una situazione particolarmente grave perché la carenza si sta verificando in tutta Italia. E’ assolutamente necessario che, da domani mattina e nei prossimi giorni, chi ha questo gruppo sanguigno ed è in condizioni di donare, si rechi presso il Centro Prelievi dell’azienda ospedaliera di Terni e negli altri centri prelievi degli ospedali della provincia. Facciamo affidamento sul senso di responsabilità dei donatori e dei cittadini tutti. Grazie per la vostra collaborazione.”

L’appello è anche l’occasione per rendere nota l’attività di Avis comunale Terni illustrata nel corso dell’assemblea annuale che si è svolta all’Oratorio della Parrocchia di San Giovanni Bosco.

Un aumento importante di soci e di donazioni negli ultimi tre anni ma anche un periodo nero, cominciato l’anno scorso, caratterizzato dalla carenza di sangue.  Questa la sintesi che il presidente uscente Patrizio Fratini ha tracciato come bilancio dei quattro anni di mandato. Dal 2013 al 2016 il numero donatori è passato da 1953 a 2360 (+407 pari a +20 per cento) mentre le donazioni sono passate da 2620 a 2696 (+76 pari a +3 per cento) con un picco massimo di 2977 donazioni toccato nel 2015.
“Il 2016 al contrario – ha detto Fratini – si è rivelato particolarmente difficile: la carenza di sangue, escluse le settimane successive al terribile sisma del 24 agosto, è stata pressoché costante. Gli appelli, le mail, le chiamate non sono stati sufficienti ad evitare un calo secco di 281 donazioni rispetto al 2015 pari a quasi il 10 per cento in meno. Per la prima volta la carenza di sangue si è fatta sentire anche a livello regionale e nazionale. Le difficoltà sono continuate anche nei primi due mesi del 2017”.

Tra le varie cause di questa situazione Fratini individua “l’invecchiamento della popolazione, le nuove norme più rigide per l’accertamento dell’idoneità dei donatori entrate in vigore dal 2016 che hanno causato un allungamento dei tempi di attesa, e una particolare difficoltà che si riscontra nella nostra città ad avere un numero sufficiente di donatori periodici, motivati e consapevoli di svolgere un fondamentale è insostituibile servizio sociale. “Lo scorso anno – ha concluso Fratini – quasi 1000 nostri iscritti non hanno fatto neanche una donazione”.

Durante l’assemblea sono stati rinnovati gli organismi sociali: il consiglio direttivo e il collegio dei revisori dei conti.
Alla prima riunione del nuovo consiglio, in cui hanno fatto il loro ingresso 5 nuovi membri su 15 totali, verranno nominati il presidente, il vice presidente, il segretario e il tesoriere.