In risposta alla richiesta del presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Terni, lo scrivente ha inviato in data 8 dicembre una corposa documentazione suppletiva necessaria al fine di valutare al meglio le possibili contraddizioni messe in luce dal medico-sindaco di Terni, dott. Leopoldo Di Girolamo, in merito alla condizione ambientale-sanitaria cittadina, con particolare riferimento al rispetto di alcune prescrizioni del Codice di Deontologia Medica.
L’Ordine ha presentato materiale utile al fine di migliorare la valutazione delle condotte assunte dal sig.dott. Leopoldo Di Girolamo, rispetto alle prescrizioni contenute nel codice di Deontologia Medica. Vediamo come il sottoscritto:
1) non abbia proferito verbo in merito alla contaminazione attestata (trielina) da ARPA su parte significativa delle acque potabili -genericamente parlando, al contrario, di acqua ‘molto buona’ a Terni, come da conferenza stampa riportata sulla stampa locale del 24.01.2014; né della discarica Thyssen e del sottostante tunnel ‘Tescino’, come parimenti emerge dalle relative documentazioni;
2) non abbia proferito verbo per lunghi mesi in merito alla contaminazione da PCB/diossine in alcuni alimenti, nonostante se ne parlasse sin dal marzo 2014 sulla stampa a opera di Italia Nostra-WWF e a dispetto del fatto che il Comune sapesse sin dall’autunno 2013, secondo quanto dichiarato dal dott. Sandro Fratini (ASL2) in Commissione consiliare, come emerge dalla rassegna dedicata;
3) abbia sistematicamente minimizzato il rischio derivante da nichel e cromo (e altri elementi) nell’aria e nei suoli, metalli i cui livelli sono tuttora abnormi, come registrano le centraline e i deposimetri di Carrara e Le Grazie, senza dimenticare Prisciano, qui con tenori altissimi anche nelle insalate tal quali, come attestato da ASL2, vicenda su cui Di Girolamo non ha proferito parola, né avviato iniziative interdittive per coltivazione/allevamento; talora limitandosi a ribadire come la Thyssen avesse già investito decine di milioni sull’ambiente, apparendo a volte più simile a un addetto stampa aziendale che medico-sindaco di Terni; citando ripetutamente classifiche del tutto lacunose e fuorvianti rispetto all’inquinamento industriale e agli occhi della pubblica opinione;
4) su Prisciano abbia continuato a sostenere ‘nessun allarme’, pur a fronte del disagio della popolazione, nonché di quanto ufficialmente stabilito tramite ricerche ufficiali ARPA, con evidenze inoppugnabili;
5) si sia contraddetto con le dichiarazioni rilasciate sulla stampa in data 5.03.2014, quando, in risposta a un consigliere regionale, ha asserito ‘(…) Ci sono tutti gli elementi per mettere in atto le misure strutturali che occorrono (…)’. Ma né prima, né dopo tale affermazione, il medico-sindaco evocherà nuovamente la necessità di ‘misure strutturali’. Anche questi elementi di giudizio sono a disposizione dell’Ordine nella rassegna allegata”.