Spaccio internazionale di droga, 12 Kg. eroina sequestrata e 10 arresti, questo il bilancio di una vasta operazione antidroga condotta dalla Dda di Perugia che smantellato un’organizzazione criminale che aveva il suo ‘cuore’ a Terni.
Nell’ambito di una conferenza stampa che si è tenuta questo pomeriggio nei locali della Prefettura, sono stati illustrati i dettagli dell’operazione alla quale hanno preso parte gli agenti della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza. “Fieri di aver assicurato alla giustizia questa organizzazione criminale – ha sottolineato il Questore Massucci – grazie alla compattezza della squadra che rappresenta lo Stato. Ancora una volta abbiamo agito contro un fenomeno che riguarda soprattutto i giovani nei confronti dei quali tutti noi abbiamo delle responsabilità”.
In un anno e mezzo, le indagini coordinate dal Coordinatore Distrettuale della Dda di Perugia, dottor Petrazzini, hanno consentito di raccogliere elementi e prove necessarie a carico di 8 soggetti, uno di nazionalità italiana, uno di nazionalità nigeriana e 6 di nazionalità pakistana. Il sodalizio criminale consentiva di piazzare su Terni e sul marchigiano un ingente quantitativo di eroina che fruttava un giro di affari per centinaia di miglia di euro. “Il risultato ottenuto – ha spiegato il coordinatore della Dda Petrazzini – è il frutto della sinergia tra le forze dell’ordine e la velocità delle indagini. Per tutti i soggetti arrestati chiederò un processo diretto per avere una sentenza nel più breve tempo possibile”.
Le indagini sono iniziate nel 2019, quando la Polizia di Stato ha iniziato ad attenzionare un cittadino marocchino già coinvolto nell’operazione Gotham. Grazie al supporto della Squadra Antidroga è emerso che l’uomo avesse frequenti contatti con almeno 6 cittadini di nazionalità pakistana 2 cittadini nigeriani che avevano messo in piedi una vera e propria organizzazione criminale. A questo punto l’indagine è passata in mano dalla Dda che ha coordinato le successive indagini di Guardia di Finanza e Polizia.
L’attività investigativa ha messo in luce la particolarità con la quale avveniva il rifornimento di droga proveniente dal Pakistan. La sostanza stupefacente arrivava in aereo sotto forma di materiale gommoso per eludere i controlli alla dogana. Soltanto successivamente l’eroina veniva riportato allo stato di polvere grazie alla diluizione con l’aggiunta di cloruro di ammonio, operazione che veniva eseguita da un cittadino italiano residente a Terni, ma originario di Bologna. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, la banda aveva a disposizione almeno 5 appartamenti tra la stazione di Terni e il quartiere di Borgo Bovio che, all’occorrenza, diventavano piccoli laboratori dove trasformare l’eroina in polvere.
L’organizzazione aveva una struttura gerarchizzata e piramidale, al vertice della quale c’era un cittadino pakistano di 35 anni che è stato individuato come la mente del gruppo. Da lui partivano gli ordini ai vari corrieri di droga che viaggiavano anche all’estero per recuperare il carico di sostanza stupefacente. In un’occasione, uno dei corrieri, è stato intercettato a Trieste dopo essere stato in Austria per ritirare una valigia arrivata dal Pakistan. La valigia conteneva 6 Kg. di eroina ‘fusi’ direttamente sul materiale stesso della valigia. Una volta portata nei laboratori di Terni, l’italiano avrebbe poi recuperato la polvere con il processo di diluizione tramite cloruro di ammonio.