“Associazione a delinquere finalizzata alla truffa”, è l‘ ipotesi di reato per cui erano state arrestate 6 persone, tutte legate al protocollo “Seven to Stand”, una presunta cura alternativa per malattie come la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide e il morbo di Parkinson. L’organizzazione, secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Terni, concluse a luglio, sfruttava la disperazione e il dolore dei malati per ottenere compensi “illeciti” su prestazioni mediche definite “abusive” e “inefficaci” rispetto alle patologie trattate.
Nella giornata di ieri, il tribunale di Terni, ha rinviato a giudizio 6 degli indagati, con udienza fissata a febbraio.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura Della Repubblica di Terni, a capo dell’organizzazione c’era l’avvocato Fabrizio De Silvestri che si è avvalso della collaborazione del dott. Pierluigi Proietti per sostenere la validità del metodo, cugino del noto attore, direttore sanitario del centro estetico dove avveniva il ‘miracolo Seven to stand’. Un ruolo fondamentale è stato quello dell’ingegnere biomedico Edoardo Romani che aveva il compito del rifornimento dei farmaci e della divulgazione del programma relativo al protocollo e di gestire il sito internet attraverso il quale veniva diffuse le notizie di guarigioni ‘miracolose’.
In manette era finita anche la compagna dell’avvocato De Silvestri, la fisioterapista Annaliso Grasso, che praticava la fisioterapia e dava indicazioni sulle modalità di assunzione dei farmaci che venivano preparati in una farmacia di Rieti da Giovanni Domenico Petrini.
Ai domiciliari era finito invece un aiutante del centro estetico che era il fac totum dell’organizzazione, Simone De Marco, con compiti di centralinista, autista e aiutante durante i massaggi.