Cronaca

Terni, 16 indagati a Palazzo Spada e alle coop | Le reazioni della politica

Il blitz di questa mattina che ha impegnato circa 120 uomini tra finanzieri e agenti della questura di Terni a Palazzo Spada, all’esecuzione di 30 perquisizione di uffici e abitazioni private e alla notifica di 16 avvisi di garanzia per associazione a delinquere, turbativa d’asta e falso ideologico, nei confronti, a vario titolo, di assessori, dirigenti e funzionari comunali e vertici di cooperative con sede a Terni e Perugia, ha scatenato la reazione politica dei vari gruppi consiliari.

M5S – “L’intervento della magistratura a fronte di situazioni di palese criticità è un atto di normalità a cui forse non eravamo più abituati ma che per noi era inevitabile. Abbiamo presentato decine di interrogazioni, di atti formali, decine di richieste di accesso e ci siamo scontrati con muri di gomma che sembravano insormontabili. Atti e segnalazioni inerenti agli argomenti su cui sembrerebbe concentrarsi l’indagine. Nelle prossime ore consegneremo ulteriori documenti e informazioni in merito.
Il timone del predissesto, manovra che dovrebbe, secondo il Partito Democratico, risanare il bilancio del comune, in base a quanto sta emergendo in queste ore, potrebbe essere gestita da persone coinvolte nell’indagine. Come può chi deve pensare a salvare se stesso tirare fuori dal fango questa città?
C’è una verità che ormai non può più essere negata: il buco del comune ha riempito le casse delle aziende amiche attraverso una sistematica pianificazione degli appalti volti non a tutelare gli interessi del cittadino ma quelli del Partito. Questione morale che non abbiamo mai smesso di denunciare.
Avevamo promesso che avremmo aperto tutti i cassetti e lo stiamo facendo. L’ingresso del M5S a Palazzo Spada ha trascinato un comune immerso nella penombra alla luce sole. Non ci arrenderemo di fronte alla decadenza dentro cui ci hanno portato. 
Terni deve rialzare la testa, è ora di restituire dignità alle istituzioni e di liberare le forze migliori, ricordando che le competenze non hanno tessere di partito. Noi siamo pronti”. 

Lega Nord – “Se confermate le accuse saremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Il sindaco Di Girolamo non può nascondersi dietro le solite frasi di circostanza, ma deve assumersi la responsabilità politica dell’operato della sua Giunta e rassegnare immediatamente le dimissioni. Siamo fiduciosi del fatto che quanto sta accadendo a Terni possa mettere la parola fine ad un modo “opaco” di amministrare la città e che la Lega Nord sta denunciando ormai da oltre un anno”.

Il capogruppo regionale della Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, interviene in merito alla maxi attività investigativa di Polizia e Finanza che ha portato a iscrivere 16 persone nel registro degli indagati tra cui due assessori, dirigenti e responsabili di cooperative.

“L’inchiesta scattata questa mattina a Terni è la conseguenza inevitabile di quanto andiamo segnalando da tempo. Le indagini sono ancora in corso e per questo non vogliamo entrare in valutazioni che spetta alla Magistratura fare, ma auspichiamo che questa indagine possa finalmente fare luce su un “sistema opaco” di amministrazione della cosa pubblica, che sembrerebbe caratterizzato da una metodologia di gestione degli appalti da tempo consolidata in città e su rapporti sempre poco chiari tra pubblico e privato. Su queste tematiche, in particolare per la gestione del verde pubblico, stiamo cercando di vederci chiaro ormai da oltre un anno, attraverso richieste di accesso agli atti, denunce e interventi. Ora che la cosa emersa, attendiamo con fiducia i riscontri, fiduciosi del fatto che una volta per tutte si faccia chiarezza su queste e su altre situazioni poco trasparenti legate all’Amministrazione Pd come ad esempio il Consorzio TNS e al mattatoio comunale.

Vogliamo auspicare una presa di responsabilità del sindaco Di Girolamo di cui, fino ad ora, abbiamo letto solo le solite stucchevoli frasi di circostanza. Invitiamo il sindaco a fare un passo indietro per il bene della città, tenuto conto che ormai siamo in una fase di ingovernabilità e che dopo il buco di bilancio e questa nuova vicenda, l’unica soluzione per permettere alla città di uscire dalla fase di stallo, è quella di rassegnare le dimissioni così da permettere la nomina di un commissario prefettizio che possa da subito garantire all’Amministrazione quella trasparenza, serietà e correttezza che, a giudicare dai fatti, non è più possibile assicurare, in attesa che i ternani possano esprimersi sul futuro della loro città”.

Forza Italia – In relazione a quanto accaduto in città questa mattina il coordinatore provinciale Sergio Bruschini, il coordinatore comunale Stefano Fatale, il coordinatore provinciale dei giovani, il capogruppo in Consiglio Comunale Francesco Maria Ferranti, il capogruppo alla assemblea legislativa dell’Umbria Raffaele Nevi, a nome dell’intero partito di Forza Italia dichiarano quanto segue: “pur mantenendo il nostro atteggiamento garantista che da sempre ci contraddistingue, quello che è successo questa mattina al Comune di Terni non può passare come cerca di farlo passare il Sindaco. Come un fatto normale. Ci sono accuse pesantissime e le “ombre” che da questa mattina si sono addensate su Palazzo Spada dovrebbero essere subito allontanate da chi ha a cuore la Città. Ciò si può fare solo attraverso l’allontanamento dei coinvolti (a cominciare dai due assessori) dai ruoli di responsabilità che occupano. Tutto ciò non perché li riteniamo colpevoli ma perché pensiamo che le Istituzioni debbano essere salvaguardate. Infine auspichiamo che la magistratura faccia presto e bene il suo compito e si accertino i fatti”.

Paolo Crescimbeni“Il Piacere dell’onestà” così titolava Pirandello una delle sue più belle commedie, ricca di verità profonde.  La certezza, aggiungo io, che se Ti suona il campanello di casa all’alba è sicuramente uno che ha sbagliato. Non tutti oggi possono avere queste certezze. Tuttavia per non essere forcaioli a priori, dico subito che vorrei tanto che l’indagine avviata questa mattina trovi tutto in ordine a Terni, fallito l’obiettivo di capitale della cultura, sia capitale dell’onestà. Ma il sogno, la speranza, spesso divergono dalla realtà. Tanto tuonò che piovve! Confidiamo in una giustizia giusta e …… veloce; e, se vi sono responsabilità del tipo di quelle che la rete già diffonde a grande voce, paghino i colpevoli!
 Ma anche i responsabili politici della locale amministrazione all’interno della quale si sarebbe consumato il tutto, facciano un passo indietro, anche due, anche dieci e lascino i cittadini liberi di esprimere le proprie scelte alla luce di trenta mesi di amministrazione che definire fallimentari significa essere davvero generosi. Chiedendo scusa!!!