Nella giornata di ieri uno studente di 15 anni (che per questioni di privacy chiameremo Roberto), è stato sottoposto alla misura cautelare del collocamento in comunità dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Perugia, in quanto ritenuto responsabile dei reati di “atti persecutori” e “tentata estorsione” in danno di una coetanea.
Le indagini hanno permesso di accertare che, da circa tre mesi, la giovane studentessa era finita nel mirino di Roberto che in più occasioni si era reso protagonista di reiterate condotte minacciose ed aggressive nel tentativo di estorcerle piccole somme di denaro che la vittima si era sempre rifiutata di consegnare. In alcune occasioni minacce ed offese venivano dal ragazzo postate anche su “face book”. Le violenze cui era soggetta la ragazza erano tali da cagionarle un grave e perdurante stato d’ansia e di paura, con effetti destabilizzanti sulle proprie abitudini di vita, concretizzatesi nel rifiuto di uscire di casa o, come negli ultimi tempi, di recarsi addirittura a scuola nel timore di incontrare Roberto.
Tale grave stato di cose tuttavia non era mai stato riferito dalla vittima ai propri genitori dapprima nell’auspicio che l’atteggiamento aggressivo di Roberto, nel tempo, si potesse attenuare, successivamente per il timore che le minacce, nel frattempo sempre più incalzanti, si potessero concretizzare.
L’ennesimo episodio accaduto nel corso del mese di gennaio ha indotto la ragazza a confidarsi con i propri familiari che immediatamente denunciavano i fatti ai Carabinieri.
In particolare gli uomini dell’Arma attraverso numerose convergenti testimonianze raccolte tra i compagni che avevano assistito ai comportamenti palesati da Roberto, sono riusciti a costruire un quadro probatorio rilevante a carico del giovane stalker.
Il GIP presso il Tribunale dei minori di Perugia, su richiesta del P.M. Giovanni Rossi, concordando con le precise e circostanziate risultanze investigative evidenziate dagli investigatori dell’Arma, ha emesso il provvedimento restrittivo quale unico strumento per garantire l’incolumità e la serenità della ragazza. Il giovane stalker, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso una comunità ed affidato ai Servizi Sociali per i Minorenni.
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Mer, 05/03/2014 - 13:49