Il progetto Gruber Social Housing nella graduatoria del Ministero delle Infrastrutture, che – a seguito del progetto presentato nel marzo scorso – ha accordato al Comune di Terni un finanziamento di 15 milioni di euro. “Un riconoscimento importante per la capacità progettuale dell’amministrazione Latini e per il lavoro dei nostri uffici che – dobbiamo ricordarlo sempre – si svolge in una situazione generale di sofferenza dell’Ente per gli effetti del dissesto economico” – Commenta così l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Benedetta Salvati”.
“Ma soprattutto un’occasione straordinaria per la città per recuperare un’area importante e strategica e per continuare a rinnovarsi e a offrire servizi d’avanguardia in linea con la sua tradizione e il suo dna” continua Benedetta Salvati.
Il MIT ha infatti pubblicato la graduatoria relativa al Pinqua, “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” per il quale, tramite un bando del Ministero, nel novembre scorso erano stati messi a disposizione complessivamente 853 milioni di euro con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. I fondi, con il Pnrr, sono saliti a 3,2 miliardi e, nel complesso, l’alta commissione istituita presso il Ministero ha selezionato 271 progetti, ammettendoli al finanziamento.
“Il Ministero – specifica il vicesindaco Salvati – ha riconosciuto al Comune di Terni l’intero finanziamento da noi richiesto, grazie anche al fatto che avevamo inserito l’intervento pure nel PNRR. Ora con i 15 milioni ottenuti e insieme agli interventi già previsti per l’area nel Piano Periferie, possiamo coprire la realizzazione completa del progetto”.
Il progetto approvato e finanziato dal Ministero è stato elaborato da un gruppo di lavoro comunale inter-direzionale. Il suo titolo è: “Gruber Social Housing Terni – Dai fili del vecchio lanificio al tessuto urbano per un nuovo modo di abitare insieme”. Riguarda l’area industriale dismessa dell’ex lanificio Gruber (fondato nel 1846) che si estende su una superficie di circa 45.000 metri quadrati nella fascia urbana prossima al centro storico.
Il suo recupero rappresenta il completamento della rigenerazione delle aree industriali dismesse presenti al centro della città (ex- SIRI oggi polo museale ed ex- officine Bosco oggi Centro Multimediale).
Il progetto punta su temi importanti e attuali come la transizione ecologica e l’innovazione sociale, la sostenibilità e l’edilizia ecocompatibile e prevede un nuovo quartiere residenziale sociale dotato di spazi ad uso comune, collegato funzionalmente con i servizi di prossimità, in chiave totalmente “smart” e “green”.
L’intervento intende rigenerare l’area dismessa fortemente degradata attraverso una generale ri-funzionalizzazione, recuperando immobili di grande pregio storico ed architettonico, senza ulteriore consumo di suolo.
Gli alloggi saranno destinati soprattutto a giovani, principalmente in locazione. Il progetto tiene conto così di una serie di fattori che, nel corso degli ultimi anni, hanno fatto emergere un nuovo problema abitativo, a causa del precariato, delle nuove modalità di lavoro, delle crescenti difficoltà delle giovani coppie, dell’abbassamento dei redditi.
Il social housing rappresenta un’opportunità per dare risposte a questi mutamenti, per contribuire con strumenti innovativi ad aumentare l’offerta di alloggi in locazione a canone calmierato. Oltre a questo, attraverso il progetto si mettono a disposizione di chi abiterà nelle nuove strutture servizi innovativi che vanno dalla gestione comune dell’energia e dei rifiuti (anche attraverso il compostaggio di comunità), al car sharing, ad aree comuni di lavoro e di svago, con l’attivazione di strumenti di partecipazione e collaborazione, come ad esempio il portierato sociale.
Nel progetto sono inoltre previsti spazi per gli orti urbani e per i rain garden (verde tecnologico), playground, una passerella sul fiume per l’accesso al parco fluviale.
Inoltre potrà essere realizzato un edificio destinato a Centro Documentazione sulla sostenibilità ambientale con una eco-ludoteca, aule didattiche per le scuole e a anche un caffè letterario verde oltre a spazi per alcune attività commerciali di prossimità. L’altro concetto promosso dal progetto è infatti quello della ”Città dei 15 minuti”, sulla possibilità, cioè, di poter fruire di una serie di servizi che consentano una elevata qualità della vita, a poca distanza dalla propria abitazione.
Dopo il decreto ministeriale di approvazione della graduatoria, le amministrazioni alle quali è stato accordato il contributo avranno 8 mesi per mettere a punto i progetti esecutivi. Per la realizzazione dei progetti il Ministero concederà immediatamente un finanziamento fino al 5% della somma totale riconosciuta. Al termine una commissione del Ministero dovrà dare il nulla osta ai progetti esecutivi e si potrà entrare nel vivo degli interventi.