La Ternana Calcio è stata venduta a Stefano D’Alessandro, imprenditore titolare della compagnia telefonica Rabona e già detentore del 10% delle quote dell’Ascoli . Qualcuno si ricorderà del ‘caso Rabona’, esploso nel 2023, quando la compagnia telefonica ha iniziato ad avere problemi nell’erogazione dei propri servizi. Del ‘caso Rabona’ se ne era occupata “Striscia la Notizia” nel 2023, quando, dopo un servizio di Moreno Morello, la società era finita all’attenzione dei media nazionali, In sostanza, secondo quanto ricostruito da “Striscia”, dopo aver sottoscritto un abbonamento con la compagnia, gli utenti hanno iniziato a riscontrare problemi con l’invio di messaggi e l’utilizzo di dati internet. Secondo quanto spiegato da Alessandro Longo, direttore di Agendadigitale.eu, i problemi sarebbero stati noti a Rabona ben prima del blocco del servizi agli utenti: “Già da novembre 2022 Vodafone ha informato l’Agcom che Rabona era inadempiente e per questo l’operatore sarebbe stato costretto a sospendere l’erogazione del servizio. Rabona ha provato a formalizzare un’istanza urgente ad Agcom per bloccare la procedura di dismissione del servizio, istanza che è stata rigettata. Rabona non ha avvisato i proprio clienti di quanto stesse accadendo”.
Con una delibera del 3 aprile 2024 Agcom afferma che Rabona non ha provveduto a fornire alla propria clientela un servizio regolare, continuo e senza interruzione, né a rendere agli utenti una informativa trasparente, completa ed esaustiva rispetto all’imminente sospensione dei servizi di rete mobile effettuata, da parte di Vodafone quale operatore wholesale, a decorrere dal 15 marzo 2023 secondo un graduale cronoprogramma e, quindi, non ha consentito loro di poter effettuare scelte informate e consapevoli quali, in particolare, richiedere la portabilità del numero verso altri operatori al fine di assicurare la continuità dei servizi medesimi. Non solo. Rabona ha continuato a commercializzare, sul proprio sito aziendale e nonostante l’avvenuta cessazione dei servizi da parte dell’operatore wholesale, offerte di rete mobile senza informare gli utenti dell’indisponibilità dei servizi prospettati. La società, inoltre, non ha fornito i documenti e le informazioni richieste, impedendo all’Autorità di svolgere le proprie attività di vigilanza rispetto a quanto segnalato dagli utenti.
Lo scorso 21 giugno l’associazione Codici aveva intrapreso e avviato un’azione legale che ha portato a segnalare il caso ad Agcm ed Agcom. “La delibera di Agcom è inequivocabile – ha osservato il segretario nazionale Ivano Giacomelli – così come l’ordine di cessare la commercializzazione di SIM, e correlati servizi su rete radiomobile, in assenza di una corrispondente fornitura e disponibilità dei medesimi servizi a livello wholesale. Il tutto accompagnato da una sanzione amministrativa di 105.870 euro. L’intervento dell’Autorità conferma quanto denunciamo ormai da un anno a questa parte, nonostante i tentativi di Rabona di minimizzare l’accaduto, con la società che è arrivata addirittura ad accusare la nostra associazione di aver mosso accuse pretestuose ed ingiustificabili. Andiamo avanti con la nostra azione – conclude il Segretario Nazionale di Codici – i consumatori devono essere rimborsati e risarciti per i disservizi”.
Stefano D’Alessandro è stato anche al centro della bufera nell’ambito di un contenzioso con la società Ascoli per il 10% delle azioni detenute del club, acquisite nel 2021. Tutto materiale per il Tribunale di Ancona. Era il 20 luglio 2024 quando Rabona, tramite una nota dei fratelli D’Alessandro, aveva comunicato: “Abbiamo ufficialmente re-inviato una proposta di acquisto totale del pacchetto azionario dell’Ascoli Calcio 1898 FC S.p.a. che prevede l’accollo totale di Rabona di tutti i debiti contratti dall’attuale gestione”. I fatti risalgono al periodo in cui l’ex patron dell’Ascoli, Massimo Pulcinelli, ha messo in vendita il club, cioè maggio 2024, e i rapporti con i fratelli D’Alessandro erano praticamente azzerati e la vendita del club difficoltosa.
Pulcinelli e D’Alessandro, a suon di carte bollate, si sono ‘affrontati’ nel Tribunale di Ancona. In sostanza la società Rabona, che voleva acquisire il 100% delle quote dell’Ascoli contro la volontà di Pulcinelli, aveva chiesto l’azzeramento del cda dell’Ascoli Calcio per gravi irregolarità negli inadempimenti dei doveri: il 25 luglio, come riportato dal sito dell’Ascoli Calcio è stato respinto il ricorso di Rabona Mobile: “Il Consiglio di Amministrazione dell’Ascoli Calcio 1898 F.C. S.p.A. comunica che in data 25 luglio 2024 il Collegio del Tribunale delle Imprese di Ancona – composto dal Presidente e Relatore Dott.ssa Gabriella Pompetti e dai Consiglieri Maria Federica Minervini e Andrea Marani – ha pubblicato il Decreto, n. 366/2024, con cui è stato integralmente rigettato il ricorso proposto dal socio Rabona S.r.l. volto alla revoca dell’attuale organo amministrativo, ritenendo il Collegio “che non sono stati né allegati, né tanto meno provati, elementi dai quali desumere l’esistenza attuale di gravi irregolarità nell’adempimento dei doveri da parte del Consiglio di Amministrazione della società resistente”.
Il Consiglio di Amministrazione, che ha sempre confidato nel lavoro della Magistratura, esprime la propria profonda soddisfazione per il Provvedimento e si augura, d’ora in avanti, di non dover distogliere altre energie dalla preparazione della prossima impegnativa stagione sportiva del Club riservandosi, comunque, ogni azione a tutela della propria immagine e dell’accertamento della correttezza del proprio operato”.
Era il 7 agosto e ancora i fratelli D’Alessandro miravano a puntare all’acquisizione del 100% dell’Ascoli, questa volta con una lettera aperta al sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, impegnato nel cercare di ‘salvare’ la squadra della città.
“Signor Sindaco,
caro Marco, mi vedo costretto a scriverti questa lettera aperta così da sgombrare ogni possibile equivoco rispetto ai rapporti tra RABONA S.r.l. e ASCOLI CALCIO 1898 F.C. S.p.A.
In queste ultime settimane siamo rimasti( io e mio fratello Maurizio) particolarmente sorpresi dalle notizie di stampa che riguardano le Tue iniziative afferenti la costituzione di una fondazione che dovrebbe prendere il controllo e di fatto commissariare il Club arrogandosi, tra le altre cose, anche il diritto della gestione esclusiva del settore giovanile.
Di tale iniziativa, tuttavia, se si comprendono chiaramente quali sono gli scopi e le finalità politiche, restano perlomeno oscuri i fondamenti giuridici e le prerogative di diritto che dovrebbero, in ogni caso, guidare e sorreggere ogni Tua azione.
A tal ultimo riguardo, voglio ricordarti che l’Ascoli Calcio 1898 spa è una società di privati, nel cui contesto societario Rabona detiene una partecipazione del 10%, come peraltro Ti è ben noto.
Sai anche molto bene, perché ne abbiamo parlato nel nostro incontro presso gli uffici comunali di Ascoli dove ci hai gentilmente ricevuti, che Rabona negli ultimi anni non ha fatto altro che vigilare su di una gestione societaria sempre più confusa e opaca, esponendoti personalmente tutti i nostri dubbi e le nostre perplessità al riguardo e facendoci anche carico di opportune azioni legali nei confronti dell’attuale Consiglio di amministrazione.
Tutto questo, tuttavia, è rimasto inascoltato, anche da parte Tua, comportando una retrocessione dolorosissima, per la città, per la tifoseria e anche per noi, ormai legatissimi ai colori e alla storia bianconera.
Siamo rimasti particolarmente dispiaciuti dal Tuo impegno e vigore nello sponsorizzare cordate imprenditoriali locali per l’acquisto dell’Ascoli Calcio, con tanto di slogan “l’Ascoli agli ascolani…”, senza avere avuto neanche il tatto di consultarci per sapere quale fosse la nostra posizione rispetto a tale iniziativa, considerato che deteniamo pur sempre il 10% delle quote sociali.
Rimane ancor più incomprensibile, pertanto,l’enfatica attenzione anche massmediale data alla presunta offerta di acquisto della società da parte di un imprenditore bergamasco – stranamente non ascolano – che si è volatilizzata nel volgere di una notte e che, per qualcuno, è sembrata più uno specchietto per le allodole, cioè solo un modo per distrarre i tifosi e la comunità ascolana rispetto ai reali problemi della società e alla drammatica realtà della retrocessione.
A fronte di tutto questo, pertanto, rimane incomprensibile il pregiudizio e l’ostracismo che emerge da queste iniziative nei confronti di RABONA srl, è oggi una società in grande crescita, solida, e che potrebbe garantire all’ASCOLI Calcio 1898 F.C. rilevanti innesti economici, finanziari, sportivi e, soprattutto, un progetto di ampio respiro che possa proiettare il Club nuovamente nelle categorie che storicamente gli appartengono, con positive ricadute per la città, l’economia ascolana e regionale.
É evidente, infatti, che oggi Rabona è l’unica ancora di salvataggio dell’Ascoli Calcio, anche perché l’attuale gestione societaria senza l’intervento economico di imprenditori ascolani non avrebbe neanche potuto iscrivere la squadra al campionato di serie C e senza i 630.000 € versati da Rabona nel mese di luglio non avrebbe nemmeno potuto pagare gli stipendi.
In conclusione caro Marco sono qui nuovamente a rappresentarti che Rabona è pronta anche ad acquistare tutto il pacchetto quote degli altri soci così da arrivare al 100%, accollandosi i debiti di una gestione societaria e sportiva chiaramente fallimentare, forte di un progetto di grande rilancio economico-finanziario e sportivo.
Siamo pronti a discutere di questa iniziativa, anche con il Tuo prezioso patrocinio.
Ti rappresentiamo, infine, che se le iniziative suddette non fossero praticabili – per ragioni che ancora oggi ci sono oscure – siamo pronti a valutare la nostra uscita dall’Ascoli Calcio mettendo a disposizione la nostra quota del 10%.
Scusami se mi sono dilungato ma era doveroso da parte mia fare un po’ di chiarezza per rispetto della mia azienda, dell’Ascoli Calcio e soprattutto per i tifosi ascolani che non meritano tutto questo.
Buon Ferragosto Bianconero”.
Intanto, nella serata di ieri, 25 settembre, il neopresidente ha visto vincere la Ternana per 8-0 contro il Legnago. Un esordio da sogno per D’Alessandro che, nel giorno dell’acquisizione della società rossoverde, può festeggiare con un record di gol.