Ternana, Bandecchi furioso dopo la disfatta di Frosinone. Andreazzoli senza idee, tifosi contro il patron. Si rischia la crisi
La disfatta di Frosinone ha lasciato pesanti segni in casa della Ternana: al di là della cronaca della partita dello Stirpe, dove si è vista una sola squadra in campo, si impongono una serie di riflessioni in casa Ternana. Iniziamo dall’episodio più inopportuno, cioè quello della ‘rissa-social’ tra il patron Bandecchi e tifosi rossoverdi. Come suo abitudine, Stefano Bandecchi, ha risposto tramite il suo profilo Instagram ad alcuni insulti di tifosi, delusi dopo l’ennesima brutta prestazione della squadra. E la risposta è stata molto peggio dell’offesa: un invito ad andarsene da parte di un supporter (per quanto deprecabile nei modi e nei toni) ha generato l’ennesima esibizione ‘muscolare-machista’ del patron Bandecchi che si è lasciato andare a frasi che non è opportuno riportare citate testualmente, ma lasciamo all’autore il diritto di copyright.
Chi è la Ternana?
Nel post partita Frosinone Ternana, il tecnico Andreazzoli, anche lui non esente da responsabilità tecniche, ha commentato “Dobbiamo capire chi siamo, dove vogliamo andare e come fare per andarci”. Ecco, chi siamo? Questa è la domanda giusta, che squadra è la Ternana? A giudicare da quanto visto, la Ternana è una buona squadra, con una rosa nella media, senza grandi individualità (salvo Partipilo) e aver cacciato Cristiano Lucarelli, che aveva fatto benissimo con il gruppo in assenza di ‘grandi nomi’, è stata una scelta sbagliata. Lo confermano i risultati, il nervosismo e l’assenza di un’identità della squadra che, senza Lucarelli, sembra aver smarrito la bussola. Certo, ancora c’è la zona play-off, ma Andreazzoli non ha molto tempo per invertire un’inerzia che inizia a farsi minacciosa. Inutile dire che il campionato di serie B è particolare, lo sanno benissimo addetti ai lavori e tifosi, e farsi risucchiare in una zona pericolosa della classifica è molto facile: chiedere al Perugia per conferme.
Chi è Bandecchi?
Detto questo sarebbe opportuno che il patron Bandecchi si ricordasse più spesso di essere il presidente e che ha un ‘ruolo’ diverso da quello del tifoso: certo il suo amore per i colori rossoverdi e il suo soffrire per la squadra è apprezzabile, ma scendere alla rissa-social con i tifosi non è opportuno. Ma questo è uno dei tanti ‘mali’ dell’era social: se prima si era tutti presidenti e allenatori al bar, ora lo si è anche nei social e il presidente può vedere e rispondere. Il tifo ‘all’inglese’ che vorrebbe Bandecchi in Italia non esiste e, soprattutto, non esiste a Terni. Offendere un tifoso, che magari per sostenere la squadra rinuncia anche a qualcosa, non è comportamento da presidente, anche se l’offesa è stata ricevuta per primi: e soprattutto non è opportuno generalizzare.
Nervi tesi in casa Ternana
Probabilmente il presidente Bandecchi è innervosito anche dal contesto-Terni, dove non ha trovato l’accoglienza che si aspettava. Nonostante gli evidenti sforzi economici messi in campo e il recente impegno politico come candidato sindaco della città, Bandecchi non riesce a trovare sintonia con Terni. Un rapporto di amore e odio, più legato ai risultati della Ternana che alle altre attività del patron rossoverde che, indubbiamente, ha portato dei benefici per città stessa. La questione Ternanello, quella dello stadio-clinica, non fanno certamente bene ai nervi e alla pazienza di Bandecchi che, di fronte ai tanti ostacoli incontrati per investire soldi in città, un po’ la bussola la perde. Visto che in discussione ora, oltre ai tifosi, c’è anche tutto lo staff tecnico rossoverde, a iniziare dai giocatori, è invece bene non perdere la rotta, perché la zona playoff è ancora lì e c’è margine per lottare ancora. Si è sull’orlo di una crisi di nervi ed è necessario non alimentare ulteriori elementi che possano portare a una crisi dalla quale sarebbe poi difficile uscire.