Franco Zadotti
“Negli ultimi due anni è cresciuto in me l’orgoglio di appartenere a questa città e non sopporto l’idea di dare una cattiva impressione nell’ospitare le società sportive in uno stadio che mostra evidenti segni di degrado. Da quando ho accettato l’incarico mi sono dedicato, sin da subito, anche con il mio sacrificio personale e lavorativo, a far fronte alla fatiscenza dello stadio nella convinzione che esso rappresenti, ancor prima che la squadra di calcio, la città e la sua gente. Innegabili sono gli immensi sforzi finanziari assunti dalla proprietà che non si è mai tirata indietro, intervenendo, al di là di ogni accordo o convenzione, con tutte le opere necessarie.
Valga per tutti un solo esempio: per l’adeguamento dello stadio alle normative vigenti nell’anno 2011 sono stati spesi oltre 400.000 euro e nel 2012 oltre 700.000, consentendo così l’omologazione dello stesso, mai ottenuta prima d’ora, a tutto vantaggio della fruibilità del “Liberati” di proprietà comunale. Che tristezza non essere capiti ed avere degli interlocutori che continuano ad anteporre gli obblighi di una convenzione ai propri naturali doveri civici e morali. Piccolezze insopportabili. Ancor più laddove vengono ignorati e sottovalutati, talvolta derisi, gli impegni che ci siamo assunti prima di tutto per buon senso ed amor proprio.
Terni possiede un grande patrimonio, lo stadio. Un patrimonio abbandonato non solo per mancanza di risorse, ma per noncuranza e trascuratezza. Non prendersene cura significa mancare di rispetto alla città di Terni, ai suoi cittadini e ai suoi tifosi. La città di Terni e la sua squadra hanno avuto un passato importante; deve continuare ad essere una realtà viva che conserva la dignità dei grandi. Lo dico io che da questa città sono stato adottato. E vorrei continuare ad esserne fiero. Mi auguro solo che chi deve comprendere, comprenda. E si metta al lavoro”.