La vera notizia non è certo la vittoria sul Pordenone per 2-0, ma la sfogo di Panucci contro la società, in particolare contro l’amministratore unico, Simone Longarini e il direttore generale Capizzi.
Il mister ne ha per tutti, ma una cosa è chiara: “Io non mi dimetto, vado anche in guerra con questi ragazzi”.
Panucci critica aspramente le modalità con le quali la società sta gestendo mercato e rapporti. Ecco le parole al veleno del mister:
“Sono molto felice di essere allenatore della Ternana, ma quello che voglio dire è che all’inizio mi è stato detto che si volevano migliorare i 53 punti. In merito a questo non voglio usare fair play o chiacchiere da make up, ma voglio essere molto chiaro ed esprimere il mio pensiero. Vorrei tanto farlo anche col presidente con il quale non ho mai parlato.
Se qualcosa è cambiato io ho la responsabilità della squadra. Se la società ha cambiato idea mi piacerebbe che il presidente me lo dicesse, non si può far finta di niente. Io ci metto la mia faccia e so quando posso fare e quando non posso fare. Se non facciamo operazioni di mercato questa squadra soffrirà per tutto il campionato. Io non mollo, gioco anche con i giovani, ma non voglio essere prese in giro e so cosa bisogna fare per ottenere più di 53 punti.
Al momento, bisogna essere onesti e dire che questa squadra fa fatica. Sono orgoglioso di essere l’allenatore della Ternana, ma questa squadra ha bisogno di giocatori di esperienza.
Con piccole cose si possono ottenere buone cose. Se i parametri sono cambiati, si prende un accordo, prendo la macchina e me ne vado. Così non va bene, mi sto rapportando con gente che di calcio non capisce nulla e questo non può andare bene.
Quando chiedo qualcosa lo chiedo per il bene della Ternana. Io voglio parlare solo con il presidente ora, io non sono un allenatore che viene qua e abbassa la testa. Se si vogliono fare le cose fatte bene io sono a disposizione se il presidente ha piacere di parlare con me.
Non mi piace il modo che ha la società, soprattutto quello del direttore generale Capizzi con il quale non ho piacere di parlare di calcio. Non abbiamo un rapporto di grande sintonia, mi dà fastidio parlare con chi non sa niente di calcio.
Devono essere chiari perché in questo modo non è più possibile andare avanti e non mi sento di poter fare quello per cui sono stato chiamato”.