Umbria | Italia | Mondo

Termovalorizzatore rifiuti entro il 2027, dibattito sul sito tra Perugia e Todi

Di certo, al momento, c’è solo che il termovalorizzatore rifiuti (o inceneritore che dir si voglia) dovrà essere realizzato entro il 2027. Ma i fondi europei arriveranno solo dopo l’approvazione definitiva del Piano rifiuti, che attualmente risulta ancora all’esame della Seconda commissione consiliare.

La scelta all’Auri

“Sarà l’Auri a gestire la questione, sulla base di una scelta che tiene conto di ruoli e funzioni che le diverse istituzioni devono svolgere. Le singole proposte progettuali conterranno soluzioni tecniche e di localizzazione e l’Auri sceglierà la migliore” ha chiarito l’assessore regionale Roberto Morroni, rispondendo nel Question time ad una interrogazione del capogruppo M5s, Thomas De Luca, che chiedeva lumi circa indiscrezioni secondo cui l’inceneritore sorgerà tra Perugia sud e Todi, come confermato dal presidente dell’Auri, Antonino Ruggiano.

Il termovalorizzatore può essere edificato in quasi tutta l’Umbria

Non c’è però alcun tipo di atto formale che individui quell’area per la realizzazione del nuovo
inceneritore. Che dunque sarà possibile essere effettuato in ogni parte dell’Umbria, ricorda l’esponente cinquestelle. Sottolineando che il Piano regionale definisce i criteri per la individuazione delle aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti per quanto riguarda impianti di nuova realizzazione ovvero impianti esistenti nel caso di ampliamenti o potenziamenti superiori al 50% in termini di dimensione, occupazione di suolo o di quantità di rifiuti autorizzati e agli impianti esistenti che trattano materiali putrescibili per ampliamenti o potenziamenti superiori al 10%.

Nella Dgr 1135/2022 è stata inserita una carta geografica della regione con la definizione delle aree potenzialmente idonee per la localizzazione del nuovo termovalorizzatore. Dalla mappa risulta idonea una vasta area del territorio regionale da nord a sud, dall’area del Trasimeno ad alcune aree della Valnerina o dell’Orvietano.

(nella foto una discarica di rifiuti)