Il centrosinistra umbro continua ad alzare la propria voce contro il termovalorizzatore in Umbria per chiudere il piano regionale dei rifiuti, manifestando la sua opposizione al progetto. Un progetto che ha visto la pubblicazione di un’apposita gara praticamente in concomitanza con la nomina dei nuovi vertici dell’Auri. Mentre l’assessore regionale all’ambiente Roberto Morroni ha ricordato che l’Autorità umbra rifiuti e idrico è un organismo tecnico e terzo e che le scelte della Regione (e dunque l’inceneritore) non possono essere messe in discussione.
Il Comune di Perugia, però, ora guidato dalla sindaca Vittoria Ferdinandi, esprime la sua contrarietà ed annuncia che si opporrà a qualunque progetto verrà proposto nel proprio territorio. In questo caso, però, occorrerà vedere la concreta fattibilità di tale opposizione (sempre che il territorio scelto sia proprio quello perugino) e la competenza dell’ente locale rispetto a decisioni prese da un ente sovraordinato e pertinente in materia come la Regione. Un po’ come accaduto in questi giorni per la vicenda del Brt, il bus rapid transit osteggiato dall’attuale maggioranza dell’amministrazione perugina in campagna elettorale e che ora però proseguirà con il suo iter.
Tornando al tema dei rifiuti, in una nota L’amministrazione comunale di Perugia “si congratula con il nuovo Presidente della Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, Dott. Andrea Sisti, con la nuova Vice Presidente Dott.ssa Roberta Tardani e con tutti i sindaci eletti nel consiglio direttivo, ai quali vanno i migliori auguri per le importanti cariche assunte e per un mandato che si confida possa essere proficuo e funzionale a far fronte alle sfide che la Regione Umbria si trova ad affrontare nello sviluppo di politiche costruttive e lungimiranti nella gestione dei fondamentali servizi demandati all’Autorità. In tale ottica, questa amministrazione comunale non può esimersi dall’esternare la propria posizione critica rispetto alla notizia della recente pubblicazione da parte di AURI dell’avviso pubblico per la sollecitazione di proposte a iniziativa privata relativamente alla realizzazione del nuovo inceneritore: la cui costruzione rappresenterebbe uno dei punti centrali della strategia dell’attuale amministrazione regionale per “chiudere il ciclo” dei rifiuti”.
In particolare, la Giunta Ferdinandi evidenzia che sul termovalorizzatore “le perplessità sono connesse ai costi (circa € 200.000.000), alle modalità (project financing) e tempi di realizzazione dell’opera (la cui ipotetica messa in funzione è stimata per agosto 2029) e a ragioni di opportunità legate alla consistenza e alle tendenze delle dinamiche demografiche della nostra regione che risultano in contrazione.
Emergono inoltre alcuni profili di criticità che pare necessario mettere in risalto e che riguardano il senso e la funzionalità dell’opera in sé. Si ritiene, infatti, che una vera chiusura del ciclo dei rifiuti non possa certo realizzarsi per mezzo della combustione e (nella migliore delle ipotesi) termovalorizzazione dei rifiuti, ma viceversa attraverso politiche di riduzione dei rifiuti “a monte”, contestuali ad un pieno e fattivo supporto istituzionale a progetti imprenditoriali, iniziative sociali e pratiche civiche volte alla riparazione, al riuso e al riciclo, anche nell’ottica di promuovere e valorizzare un approccio che non consideri più il rifiuto solo come uno scarto, ma come una risorsa: una “materia prima-seconda” utile ad innescare meccanismi di circolarità dell’economia, nella traiettoria del percorso intrapreso da Comune di Perugia nel 2017 con l’adesione alla strategia “Rifiuti Zero”. A questo proposito risulta inevitabile fare anche una riflessione sulla necessità di dotarsi di strutture impiantistiche dedicate in maniera specifica al massimo recupero di materia, successivamente alla fase di differenziazione del rifiuto”.
“Questa Amministrazione, confermando il proprio fermo intento di porsi in prima linea nell’efficientamento virtuoso del servizio di gestione – a partire dal miglioramento di quello di raccolta differenziata e dall’implementazione delle migliori pratiche attuate da altre, esemplari entità locali del contesto nazionale – ed in piena aderenza con l’encomiabile lavoro svolto in questi anni dall’Osservatorio sui Rifiuti di Perugia e dalle tante realtà e associazioni sensibili al tema della riduzione e gestione virtuosa dei rifiuti, prende quindi le distanze dalla soluzione adottata in sede regionale, la cui impostazione appare fuori dal tempo e in ritardo di decenni rispetto alle numerose alternative (politiche, industriali, strategiche e tecnologiche) attualmente disponibili nel panorama italiano ed europeo.
Le soluzioni costruttive e funzionali che, si confida, i nuovi vertici di AURI punteranno ad adottare, si ritiene debbano fondarsi, in primis, sull’estensione del modello porta a porta su tutto il territorio regionale, su una ripartizione dei costi proporzionata alla quantità dei rifiuti prodotti dalle utenze (cittadini, imprese o strutture pubbliche esse siano) e su una sua adeguatezza nel preservare la “qualità” dei materiali differenziati, anche nell’ottica di incentivare gli investimenti in un settore con enormi potenzialità e in grado di fornire nuova linfa all’economia del territorio. Per tutte queste ragioni e, ancor più, per gli impegni assunti nei confronti della cittadinanza con il proprio programma di governo, – conclude la nota – questa Amministrazione si opporrà a qualsiasi progetto volto alla realizzazione di inceneritori in tutta l’area ricomprendente il Comune di Perugia“.
(foto di repertorio)