Tenuta Galileo è uno spazio culturale naturalistico, a due minuti da Spoleto, finalizzato alla promozione di eventi agricoli e artistici. I suoi 180.000 metri quadrati adornati di arte, cultura e natura lo rendono un luogo esclusivo nel cuore dell’Umbria.
Il complesso viene ricordato ancora oggi come la dimora che accolse un gruppo di scienziati olandesi seguaci dell’eliocentrismo. Tra questi, la figura di spicco che soggiornò nella dimora fu quella di Galileo Galilei. Proprio in suo onore la villa è così denominata e riconosciuta come grande spazio polivalente tra cultura e mondanità.
Nelle stanze della Tenuta Galileo abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con la famiglia Leonetti Luparini, proprietaria della struttura, e in particolar modo con Alessandro e Guglielmo con i quali ci siamo intrattenuti anche all’esterno della villa per ammirarne l’eleganza e, con piacevole sorpresa, osservato la particolarità della natura che la circonda.
Nasce dalla storia che la villa ha avuto in passato e dal grande valore storico culturale legato ad essa.
Sì, ci sono affreschi risalenti al ‘500, ma con soggetti unici nel panorama internazionale, ovvero la Torre di Babele e l’Arca di Noè.
La Tenuta è uno spazio polivalente, si possono ospitare eventi culturali, cerimonie religiose, vista la presenza di una cappella del ‘600 interamente affrescata, concerti in giardino ed eventi agricoli stagionali come il parco dei girasoli che inizierà a metà luglio, le zucche ad ottobre e i tulipani in primavera.
Il primo progetto è terminare la villa, poi vorremmo affiancare una serie di iniziative di livello per coinvolgere personaggi di alto profilo internazionale in diverse aree di attività: dagli chef stellati per organizzare cooking show a personaggi di spicco dell’imprenditoria nazionale fino a organizzare spazi permanenti con l’aiuto delle università per accogliere persone tutto l’anno. Per esempio uno spazio dei sapori, dove poter venire e assaggiare abbinamenti alimentari inediti mischiando le varie tradizioni culinarie mondiali.