Perquisizioni, giovedì 13 ottobre, nella Caserma dei Carabinieri di Foligno, nell’ambito di una inchiesta aperta nei confronti di due militari in servizio alla Stazione Carabinieri di Foligno.
Il RONI – Comando provinciale carabinieri di Perugia ha provveduto alle perquisizioni personali, locali e informatiche disposte dalla Procura di Spoleto.
I reati per i quali procede la procura di Spoleto sono concussione, falso in atto pubblico e tentativo di cessione di sostanze stupefacenti. La Procura dovrà valutare, all’esito delle indagini, se la notizia di reato sia fondata e dovrà sottoporre le proprie valutazioni al giudice. La perquisizione è stata preceduta da una complessa attività d’indagine, protrattasi per diversi mesi, coordinata dalla Procura e condotta dall’Arma dei carabinieri, perché è proprio dall’Arma che proviene l’originaria notizia di reato.
“Piena fiducia della Procura nei confronti dell’Arma dei carabinieri – scrive in una nota il procuratore della Repubblica di Spoleto, Alessandro Cannevale – e in particolare, nei comandi territoriali che hanno sede a Foligno, pienamente meritevoli di fiducia dei cittadini. I nomi dei militari sottoposti a indagini saranno resi noti se e quando dovesse emergere un interesse pubblico a divulgarli”.
Quella resa nota dalla Procura è dunque una nuova inchiesta con al centro la Caserma di Foligno, dopo quanto avvenuto nel 2015, in seguito all’omicidio del carabiniere Emanuele Lucentini, ad opera del collega Emanuele Armeni, quando ci fu un iniziale depistaggio sull’accaduto. Una vicenda che aveva portato all’epoca all’azzeramento dei vertici della locale Compagnia.
Come detto, l’inchiesta attualmente in corso non interessa tutta la locale stazione (da cui anzi sarebbe partita la segnalazione di irregolarità e comportamenti sospetti), ma soltanto due militari dell’Arma in servizio lì.