Jac. Bru.
Tentata violenza sessuale aggravata continuata nei confronti di due bambini. E’ pesante l’accusa che grava su uno spoletino 73enne finito alla sbarra per una vicenda che sarebbe avvenuta nell’inverno del 2007 nella frazione del Comune di Spoleto dove risiede. Oggi si è svolta una nuova udienza del processo, rigorosamente a porte chiuse, di fonte al collegio penale del Tribunale di Spoleto formato dai giudici Bellina, Laudenzi e Olivieri, durante la quale sono state raccolte le deposizioni di alcuni testimoni.
I fatti – Secondo quanto riportano le carte processuali, le tentate violenze sarebbero state perpetrate nei confronti di un maschietto e di una femminuccia, rispettivamente di 10 e 8 anni, in due momenti distinti. Il primo approccio, con tanto di richiesta di espliciti atti sessuali, sarebbe avvenuto in casa dell’uomo, dove i bambini si erano recati per fargli uno scherzo. Mentre la femminuccia sarebbe riuscita a fuggire prima che le cose degenerassero, il maschietto avrebbe subito più lungo le avances dell’anziano, che lo avrebbe addirittura minacciato puntandogli contro un fucile dopo l’ennesimo tentativo del piccolo di divincolarsi dalla sua presa. Il secondo approccio sarebbe invece avvenuto qualche giorno dopo nel centro del paesino; vittima ancora il bambino, che sarebbe stato oggetto di pesanti avances. Il decenne sarebbe però riuscito a fuggire, trovando poi il coraggio di raccontare tutto alla famiglia.
Il processo – Il collegio penale ha fissato una nuova udienza del dibattimento, che si svolge a porte chiuse anche per motivi di privacy legati alla minore età dei protagonisti, per il prossimo 8 novembre. A difendere l’imputato è l’avvocato Marco Bellingacci del foro di Spoleto, mentre i genitori dei bambini, che si sono costituiti parte civile, sono assistiti dagli avvocati Laura Modena e Maria Donatella Aiello.
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