Cinque persone, due campani e tre umbri, pensavano di farla franca truffando la compagnia di assicurazione simulando un finto incidente stradale. Ma gli è andata male e sono stati scoperti e denunciati dai carabinieri dell’aliquota radiomobile della compagnia di Assisi, agli ordini del tenente colonnello Marco Vetrulli.
I cinque avevano architettato bene il falso sinistro: un tamponamento a catena, con danni alle autovetture e lesioni. Dopo la segnalazione dell’assicurazione, che sin da subito aveva riscontrato delle anomalie nelle dichiarazioni dei coinvolti nel finto incidente, è stata avviata l’indagine dei militari. Dopo minuziosa ricostruzione dell’accaduto, sono emersi elementi di colpevolezza in ordine al concorso in una truffa alla assicurazione.
I militari a riprova dell’ipotesi investigativa hanno acquisito i dati dalla scatola nera installata su una delle autovetture coinvolte ed hanno così potuto accertare che la stessa, nell’ora indicata, non aveva causato alcun tamponamento ed era rimasta ferma in quel tratto di strada per soli tre minuti. L’obiettivo dei cinque uomini era riscuotere il risarcimento, alcune migliaia di euro, dei finti danni simulando un sinistro stradale mai avvenuto. Tutti e cinque sono stati denunciati per l’ipotesi di concorso in truffa e fraudolento danneggiamento di beni assicurati ora al vaglio dell’A.G.
Nel corso dei numerosi servizi di controllo del territorio programmati per far fronte all’emergenza Covid 19, i Carabinieri della Stazione di Bettona, sempre agli ordini della compagnia di Assisi guidata dal tenente colonnello Marco Vetrulli, i militari si sono insospettiti per l’atteggiamento di un giovane fermato per un controllo.
Nella sua auto, occultati nel portaoggetti, sono stati rinvenuti tre spinelli già confezionati, verosimilmente pronti ad essere ceduti. La successiva perquisizione domiciliare a Bastia Umbra permetteva di rinvenire ulteriori 71 gr. di sostanza resinosa, hashish, 3 gr di marijuana e la somma contante di euro 130 in banconote di vario taglio. Il giovane è stato quindi deferito in s.l. per l’ipotesi di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.