Assisi

Tenta di uccidere il vicino col forcone, per l’accusa la prima perizia psichiatrica non basta

Quando un signore era andato a vedere il casolare che lei considerava casa sua, lo ha aggredito con un forcone. E, per l’accusa, quel gesto della 45enne di origine romena che nel novembre dello scorso anno venne arrestata ad Assisi altro non era che un tentato omicidio.

In questi mesi però la donna è stata sottoposta a perizia psichiatrica, che ha stabilito la sua incapacità di intendere e di volere al momento del fatto e la sua non pericolosità sociale. Ieri mattina, dinanzi al gip Lidia Brutti al tribunale di Perugia, l’avvocato Alessia Modesti, che difende l’imputata, ha chiesto l’assoluzione per non imputabilità dovuta al suo stato mentale, mentre il pubblico ministero, Giuseppe Petrazzini ha chiesto e ottenuto un supplemento di perizia perché secondo il magistrato la donna avrebbe profili di pericolosità sociale. Il giudice ha quindi rinviato l’udienza al 24 ottobre prossimo quando verrà conferito l’incarico psichiatrico ad un nuovo perito.

La donna aveva colpito con il forcone un uomo di 32 anni, alla gola, fortunatamente non causandogli ferite gravi. Venne infatti dimesso con una prognosi di otto giorni, ma l’altra persona presente, un geometra del Comune aveva sostenuto che la donna volesse proprio ucciderlo e aveva puntato alla gola del ragazzo.

I fatti erano avvenuti in un terreno di proprietà dei monaci benedettini nella zona di Assisi.