Dopo aver massacrato di botte la compagna, l’ha stretta al collo, finché lei non è svenuta. Il tutto per una cieca gelosia, chiedendo spiegazioni alla donna dei contatti trovati nel suo telefonino.
L’uomo, un rumeno di 42 anni, è in carcere su disposizione del giudice per le indagini preliminari vista la gravità della condotta. La donna, a causa dei pugni e degli schiaffi subiti, ha riportato fratture multiple al volto, trauma cranico facciale e la perforazione di un timpano.
L’uomo le aveva anche preso le chiavi di casa, per impedire alla donna di uscire e di andare a chiedere aiuto. Soltanto dopo tre giorni di sofferenze l’uomo ha riconsegnato il cellulare alla donna per chiedere l’intervento del personale sanitario, intimandole di raccontare di essere caduta dalle scale.
Il personale del 118 ha però segnalato il caso alla polizia, che ha effettuato accertamenti, comprendendo quanto in realtà fosse accaduto.
Il gip, valutata la gravità del reato e il rischio che potesse fare ancora del male vista la sua natura violenta, valutando anche il pericolo di fuga, ha disposto la misura cautelare in carcere. L’uomo è stato così condotto nella casa circondariale di Capanne.