La Polizia di Stato di Orvieto è stata impegnata all’inizio del mese di agosto in una serie di controlli del territorio che hanno portato alla denuncia in stato di libertà di due persone. Tra queste una donna che ha cercato di adescare un ultracentenario ai giardinetti.
La Squadra Volante del Commissariato di Orvieto, sempre impegnata in servizi volti alla prevenzione e alla repressione dei reati predatori, infatti, la mattina del 1° agosto ha ricevuto la segnalazione di un residente per la presenza di una donna, di etnia Rom, nella zona residenziale di Ciconia, nell’area dei giardini pubblici, mentre stava tentando di adescare un signore anziano, un ultracentenario, seduto su una panchina.
E’ stata subito individuata dagli agenti – nonostante avesse tentato di dileguarsi alla vista della Volante – ed è risultata gravata da numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, come truffa e rapina, fra gli altri. E soprattutto era già destinataria del provvedimento di Divieto di Ritorno nel Comune di Orvieto per tre anni, emesso dal Questore della Provincia di Terni, Bruno Failla, nell’estate del 2021.
Dopo i controlli di rito è stata accompagnata negli Uffici del Commissariato di Pubblica Sicurezza per essere denunciata all’Autorità Giudiziaria per l’inottemperanza alla prescrizione, cosa peraltro già avvenuta all’inizio dello scorso mese di luglio, sempre da parte della Polizia di Stato di Orvieto.
La Polizia di Stato sottolinea, ancora una volta, quanto sia fondamentale la collaborazione con la società civile, dimostrando anche in questo caso che l’azione dei cittadini combinata a quella delle Forze dell’Ordine conduce a risultati ottimali in termini di prevenzione di crimini in genere.
Sempre il 1° agosto, l’intervento serale dell’equipaggio della Squadra Volante ha individuato, durante un controllo a seguito di incidente stradale, un cinquantenne della Provincia di Roma alla guida di un’auto senza patente. L’autorizzazione era stata infatti revocata nel lontano 2003, ma l’uomo continuava a circolare serenamente. Si è visto elevare una contravvenzione al Codice della Strada di oltre 5.000 euro, nonché la pena accessoria del sequestro del veicolo che aveva in uso.