Televuscom, loro scrivono favole, noi dobbiamo crederci (e pagare). Piccoli comuni sbugiardano Vitali. "Giallo" dimissioni Villa. Ecco quanto vale l’azienda - Tuttoggi.info

Televuscom, loro scrivono favole, noi dobbiamo crederci (e pagare). Piccoli comuni sbugiardano Vitali. “Giallo” dimissioni Villa. Ecco quanto vale l’azienda

Redazione

Televuscom, loro scrivono favole, noi dobbiamo crederci (e pagare). Piccoli comuni sbugiardano Vitali. “Giallo” dimissioni Villa. Ecco quanto vale l’azienda

Dom, 28/08/2011 - 19:23

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Carlo Ceraso
Nuova puntata, nuovo colpo di scena. Televuscom, la telenovela dell’azienda multiservizi dei 22 comuni della Valle Umbra Sud, ha confezionato una nuova balla ai suoi telespettatori-utenti-azionisti. Protagonista, stavolta, il sindaco di Spello, Sandro Vitali. Le dimissioni di Sergio Villa da presidente di Vus SpA, dopo le polemiche delle scorse settimane, avevano portato il sindaco di Foligno Nando Mismetti, con velocità supersonica, a emettere una nota nella quale ribadiva la solidarietà al manager che chiedeva allo stesso di retrocedere dalla decisione. E sì che Villa aveva specificato che le dimissioni erano “irrevocabili”. In soccorso del collega folignate è arrivato il giorno dopo il primo cittadino di Spello con un comunicato che sembrava destinato a spazzar via ogni polemica(qui le dimissioni e i comunicati di sindaci ed esponenti politici). Rileggiamolo: “Viva preoccupazione e solidarietà è stata espressa per le dimissioni del presidente della Vus Spa Sergio Villa dai sindaci dei Comuni minori convocati dal sindaco di Spello Sandro Vitali….. Probabilmente la scarsa consapevolezza di molti, unita ad una flebile difesa di noi sindaci sulla progettualità in discussione, ha prodotto questo risultato”
(qui per l’intero comunicato). Una balla, come hanno denunciano i sindaci dell’Unione dei Comuni.
LA PRESA DI DISTANZA – Vitali ha parlato a nome suo o poco più, a sentire i sindaci di altre municipalità. Infatti la convocazione escludeva a priori i maggiori azionisti Foligno e Spoleto (2) e la Valnerina (10). Dei restanti 10 comuni almeno 6 non vi hanno preso parte. Proviamo a sentirli al telefonino. “E’ vero che era stato convocato un incontro – dice Donatella Tesei, sindaco di Montefalco e presidente dell’Unione dei Comuni (7) – ma sembrava ormai sfumato per le dimissioni di Villa, di cui peraltro abbiamo appreso dai giornali. Non vi ho preso parte per altri impegni ma di certo non sono stata informata di quella nota”. “Non ero a conoscenza della riunione – afferma Andrea Pensi, sindaco di Gualdo Cattaneo – ma può esser stato per colpa mia perché comunicata per posta elettronica, per cui su questo non polemizzo. Ma del comunicato di Vitali non so nulla. Come Unione ci ritroveremo mercoledì e di certo prenderemo le nostre decisioni. Su Vus si è creata una confusione che non può esser trascinata ancora oltre. Io peraltro sono contrario alla vendita di Vus Com grazie alla quale ripianiamo i bilanci e calmieriamo le tariffe ma qui non c’è stata neanche mai una comunicazione e un confronto fra tutti i sindaco soci”. Più preciso e tagliente Andrea Reali: “alle 12 ho chiamato Vitali per dirgli se era indispensabile la mia presenza dal momento che avevo un altro impegno in Comune – ricorda il primo cittadino di Castel Ritaldi -, lui mi ha detto che l’avrebbe aggiornata anche perché era caldo e saremmo stati in pochi. Ciononostante l’ho pregato di informarmi se in riunione si fossero presentati diversi colleghi perché li avrei raggiunti. Quel comunicato mi lascia a dir poco sorpreso. E’ vero che Vitali in qualche occasione, ora poi che Trevi è stata commissariata, ha fatto da portavoce per i piccoli comuni, ma per una nota così avrebbe dovuto sentirci”. E fanno 3, cui vanno ad aggiungersi il commissario prefettizio di Trevi, che per ovvi motivi non avrebbe partecipato ad un incontro politico, e il sindaco di Giano, Paolo Morbidoni, in ferie al mare. Sulla stessa lunghezza d’onda quello di Campello, Paolo Pacifici, che non aveva neanche lui autorizzato il comunicato: “La vicenda assume ogni giorno connotati più gravi, va fatta chiarezza sul futuro dell’azienda e le forze politiche ed sindaci del territorio sono chiamati ad assumersi la responsabilità del caso. Dopo le dimissioni del dott. Sergio Villa va nominato rapidamente un Presidente che sappia soprintendere al ruolo politico a cui è chiamato, fungendo da raccordo tra le volontà dei soci e delineando le linee programmatiche e di indirizzo della Società. Va, altresì, individuato un d.g., attraverso una procedura pubblica e libera da qualsiasi contaminazione partitica. Dovrà trattarsi di un manager di alto profilo ed ovviamente, di una figura diversa da quella del Presidente. Tale principio non è altro che una best practice elementare per ogni azienda delle dimensioni di VUS Spa. Bisogna addivenire alla rapida determinazione di un piano aziendale che parli del futuro dell’azienda. Va riaffermato, senza tentennamenti, che le aziende pubbliche sono una ricchezza per la popolazione e non il sistema per far arricchire i privati”. Neanche Analita Polticchia, sindaco di Bevagna, ha preso parte alla riunione. E fanno 7 su 7. Dunque, a nome di chi ha parlato Vitali? Al massimo, oltre che per Spello, per Nocera Umbra e Valtopina (impossibile contattare i sindaci di questi 2 comuni). Meno male che era “a nome di tutti”.
GIALLO DIMISSIONI – su Sergio Villa si apre intanto un nuovo ‘giallo’ che riguarda proprio le sue dimissioni dal Cda. Fonti interne all’azienda dicono che non sono mai arrivate. Certo, potrebbe averle inviate con raccomandata. Strano che venerdì mattina abbia dato all’ufficio stampa Vus la lettera-comunicato con cui annunciare la sua decisione “irrevocabile” ma non le dimissioni. Bocche cucite al Cda come pure fra i revisori dei conti (i 2 organi deputati a riceverle). Una conferma arriva invece dal sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti, che secondo alcuni rischia di rimaner isolato dalle manovre folignate spellane: “mi è stato riferito che a ieri mattina (sabato) non erano ancora arrivate a protocollo. Domattina si riunirà il Controllo analogo e proporrò di convocare immediatamente l’assemblea dei soci per procedere alla nuova nomina del Cda e relazionare sui recenti accadimenti”. Ecco, l’assemblea dei soci, organo fin qui rimasto ai margini bypassato da qualche esponente del Controllo analogo che sembra essersi arrogato poteri non propri (come la vendita di Vuscom).
LA RESA DEI CONTI – non c’è solo la riunione di domani a render incandescente la giornata. Nel pomeriggio, a Spoleto, è convocata la 2a Commissione consigliare il cui presidente, Antonio Cappelletti, aveva chiesto l’audizione del presidente Villa e del sindaco Benedetti. Il primo cittadino ha deciso che si presenterà insieme al vicepresidente Giorgio Dionisi. Fonti piddì fanno sapere che Dionisi è intenzionato a dare battaglia fino in fondo all’ex presidente. Come si ricorderà Dionisi e il collega Giancarlini avevano preso le distanze da certi comportamenti di Villa. Il quale, ieri l’altro, aveva ribattuto di aver agito sempre agito in base alle decisioni prese all’unanimità dal Cda. Chi bleffa? Domani probabilmente lo sapremo, se è vero che il vicepresidente è pronto a smontare pezzo a pezzo l’attacco ricevuto da Villa.
LA QUOTAZIONE DI VUSCOM – intanto trapela che l’ormai ex presidente Villa circa 3 mesi fa aveva dato una valutazione della controllata fra i 3,8 milioni di euro e i 5,1 mln. di euro per la cessione del 60% del pacchetto azionario Vuscom. Come criterio ha preso i circa 43mila allacci del metano valutandoli in una forbice fra 150 e 200 euro ciascuno. Dunque l’intera azienda varrebbe fra i 6,45 mln e 8,6 mln cui aggiungere la quota del patrimonio netto (più o meno 256mila euro incluso il capitale sociale di 50mila). Una stima che secondo alcuni sarebbe al ribasso.
BILANCIO E PREVISIONE – Alla politica e ai sindaci fare le valutazioni del caso. Di certo i dati di bilancio della controllata forniti a Tuttoggi.info (sul sito Vus non sono inspiegabilmente disponibili) sono buoni e le previsioni a dir poco ottime. Nel 2010 ha venduto 89,5 milioni di mc di gas metano (+7,7 su 2009 con 83,1 mln), ha registrato un calo di utenza del 2,2 e incassato 1.053.017 di utile netto. “Che risente negativamente – si legge nella Relazione – dei rilevanti accantonamenti effettuati (883.000€) per la copertura del rischio ‘crediti’ commerciali stante l’esistenza di alcune posizioni di sofferenza”. Gli indici sono con segno “+” cominciare da Roi (return on investment) al34,85%, e Roe (return on equity) 111,27%. Ancor più roseo il 2011 che nella Previsione, fatta prudentemente su una vendita di 78,5 milioni di mc di gas (come a prevedere un calo del 12% ca. rispetto al 2010), punta a 1.536.000 euro di utile netto (Roi al 41,67, Roe al 97,37%) inclusa una spesa di 400mila euro “per attività promozionali per fidelizzare clientela e/o acquisizione clienti extra rete”. Insomma, con 3 anni di gestione chi compra Vuscom si ripaga l’acquisto. Tanto che qualche sindaco sta già valutando se e come dare la scalata alla quota di Foligno che sembra tanto convinta a cedere la ‘gallina dalle uova d’oro’ (la città della quintana, che di Vus ha il 47.4%, potrebbe incassare, sui dati di Villa, fra i 3 e i 4 milioni).

INDIGNATI FOLIGNO – intanto su Facebook esplode una polemica fra uno degli iscritti al profilo “Indignati Foligno” e il vicesindaco Massimiliano Romagnoli. Potere della rete, seguita da alcuni, bistrattata ancora da molti. Federico Adriani, uno dei 330 membri, scrive venerdì scorso alle 22.30 (ma lo stesso testo già compare dalle 13 sul profilo dell’ex assessore Giovanni Carnevali): “Avvocato Romagnoli, vincesse la causa contro VUS per 1MILIONE di euro per conto di Equitalia, sarà poi lei, quale amministratore del comune proprietario di VUS al 47%, a recuperare tali risorse dalle tasche dei cittadini di Foligno? Non ritiene che la strategia difensiva degli amministratori di VUS possa risultare inficiata dall'avere, come avvocato della contoparte, uno degli amministratori pubblici dai quali dipende la loro stessa nomina?”. La risposta del vicesindaco arriva ieri alle 17.54: “Prima di rispondere alle sue domande, sig. Adriani, voglio chiarirle che il fatto che io, unitamente ad altri, abbia difeso la mia Assistita contro VUS, non costituisce in alcun modo causa di incompatibilità con il mio ruolo di amministratore, lo dice il D.Lgs 267 del 2000. Io nonsono parte del giudizio, bensì un professionista che svolge il proprio incarico difensivo e oltretutto il giudizio non è contro il Comune bensì contro una S.p.A.. Inoltre la Giunta (indi il sottoscritto) non opera alcuna nomina nel Cda di Vus SpA, la strategia difensiva non la fanno le parti bensì gli avvocati e comunque, visto che gli amministratori non sono nominati da me, non avrebbero alcun problema nelle proprie determinazioni….La Vus Spa non è certo un ente pubblico bensì una società di diritto privato. Nella speranza, vana, di averLe chiarito la situazione…”. “Io non ho fatto nessun riferimento alla mancanza di legalità, qui si parla di etica…”ribatte Adriani. La polemica sembra ancora in corso su Fb.
SEL “DIMISSIONI OPPORTUNE” – Tornando a Vusc sono di queste ore 2 prese di posizione dei Gruppi Misto e Rinnovamento di Spoleto e di Sel (Spoleto, Castel Ritaldi, Campello e Montefalco). “Riteniamo che quanto sta accadendo in questi giorni in VUS sia il risultato di una gestione estremamente preoccupante del territorio – scrivono invece da Sinistra Ecologia e Libertà – in particolare riteniamo grave che il fatto che alcuni Sindaci in seno all’organismo di Controllo Analogo possano aver dato mandato all’ex presidente Sergio Villa di verificare la possibilità di cedere quote di VUS-COM a soggetti privati. In primo luogo perché il Controllo Analogo non deve assolvere questo tipo di funzioni. Esso è un sottoinsieme ristretto dell’assemblea dei soci che, nelle società possedute interamente da soggetti pubblici, ha lo scopo di “esercitare un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi” e non di sostituirsi all’assemblea dei soci. Dunque, delle due l’una: o alcuni Sindaci nominati in seno all’organismo di Controllo Analogo non conoscono il compito che devono assolvere o prendono consapevolmente determinazioni che non gli competono, alla faccia della democrazia e delle regole. Chi siede nei banchi dell’organismo di Controllo Analogo avrebbe dimostrato molta più competenza e attitudine al buon governo se avesse richiesto, in Assemblea con tutti e ventidue i soci di VUS, un piano aziendale e un percorso di potenziamento di VUS-COM, al fine di far produrre maggiori utili all’azienda. A chi ha richiesto di vendere VUS-COM forse sfugge che gli utili che questa società pubblica (quindi di tutti i cittadini) produce sono della collettività e servono anche a garantire un minor costo delle bollette dell’acqua alla cittadinanza. Riteniamo le dimissioni di Sergio Villa un gesto corretto e politicamente opportuno, anche se rappresentano l’assunzione di responsabilità che non sono solo sue, ma prima ancora di chi si è assunto inopportunamente l’onere di verificare le condizioni per la vendita di VUS-COM. Tale contesto resta la sconfortante rappresentazione di una situazione in cui prevalgono, duole dirlo, scarsa adeguatezza di chi governa e un senso generale di antipolitica. La scarsa adeguatezza a governare comporta l’incapacità di individuare linee di indirizzo positive per il bene comune e per lo sviluppo del territorio. Tali carenze, all’estremo, sfociano anche nell’indicazione di vendere aziende pubbliche in attivo. Il clima di antipolitica che si è generato negli ultimi anni nel Paese induce a semplificazioni demagogiche e inopportune. E’ così che i ruoli che dovrebbe assolvere autorevolmente la politica vengono demandati ai tecnici, nella fattispecie facendo una drammatica confusione e disattendendo i più elementari principi di corporate governance. Il nostro Circolo propone quattro punti per superare la situazione di crisi: 1. Nominare entro 15 giorni un presidente che, come in qualsiasi azienda, sia il rappresentante dei soci e che sappia interpretare autorevolmente il ruolo politico che è chiamato a svolgere, cioè quello di sintesi delle volontà dei soci-sindaci e di definizione degli indirizzi politico-programmatici conseguenti. 2. Nominare entro 30 giorni un direttore generale, manager di qualità, scelto attraverso una rigorosa selezione pubblica, senza interessi di partito né altre logiche se non quelle della assoluta professionalità. 3. Definire un piano aziendale che sappia dare prospettive di crescita all’azienda e la giusta tranquillità al personale rispetto al futuro. 4. Riaffermare il valore strategico del mantenimento della proprietà interamente pubblica di VUS Spa e di VUS-COM.
Il nostro partito impegnerà tutti i suoi rappresentati nelle istituzioni del territorio dell'ATI 3 ad affermare tali principi e questi indirizzi. Auspichiamo che anche le altre forze politiche sappiano definire una linea univoca ai propri rappresentanti nelle istituzioni”.
RINNOVAMENTO E SEL ALL’ATTACCO – Tornando a Vuscom sono di queste ore 2 prese di posizione dei Gruppi Misto e Rinnovamento di Spoleto e di Sel (Spoleto, Castel Ritaldi, Campello e Montefalco). ”Adesso gli “eroi” del PD non pensino che con le dimissioni del “capro espiatorio” Villa hanno risolto tutti i problemi della vicenda VUS. Già, poiché le dimissioni del Presidente – scrivono Profili, Loretoni e Cardarelli – sono giunte dopo una serie di comunicati dei sindaci del Coordinamento dei Soci, capitanati dal trio Mismetti-Benedetti-Emili, che hanno fatto pensare ad una gestione a dir poco “garibaldina” del Presidente Villa, tentando di nascondere alcune decisioni prese da loro. Era nostra intenzione ascoltare il presidente Villa, nella sede preposta per capire quale era il reale mandato ricevuto. Purtroppo le sue dimissioni, che avremmo chiesto se non ci avesse convinto del suo operato, rendono impossibile tale incontro. Rimane però il famoso verbale della seduta del 27 giugno c.a., che ancora non ci è stato consegnato, e dal quale, sia il comunicato del CdA di VUS sia il documento dell’Ing. Papini presuppongono la decisione presa dai Sindaci di vendita del 40% della VUSCOM. Rimangono le dichiarazioni a mezzo stampa del Sindaco Emili, il quale ci ha raccontato che i verbali vengono sempre approvati nel corso delle sedute successive, ma tra tutti verbali in nostro possesso delle sedute del Coordinamento dei Soci non ce ne è uno che uno che riporta l’approvazione del verbale della seduta precedente. Le dimissioni di Villa quindi, se da una parte non hanno sorpreso chi lo conosce e ne apprezza la linearità nei comportamenti, dall’altra sono l’ennesima conferma, se ce ne fosse stata la necessità, della assoluta, avvilente e scoraggiante inconcludenza del PD (dovevamo pensarci noi a far sapere loro quello che il loro Sindaco andava combinando?) e l’ancor più indegna inaffidabilità di Benedetti che prima, omettendo ai doveri che gli impone il Consiglio Comunale, non porta preventivamente a conoscenza i capigruppo delle proposte di deliberazione del CdA, poi magari addirittura le nega! Ora il PD si erge a salvatore della patria, cade dalle nuvole quando si parla di dismissione della VUSCOM, dichiara che VUSCOM non deve essere venduta, che la stessa venga messa nelle condizioni di operare al massimo delle sue potenzialità e non cercando di ridurne le capacità di azione, ma evita qualsiasi riferimento ai comportamenti di Benedetti, e del rappresentante di Spoleto nel CdA che, giova ricordarlo, è del PD spoletino, sperando che l’opinione pubblica ci caschi di nuovo. Oramai questi metodi rappresentano il passato, oramai i cittadini chiamati a sacrifici enormi vogliono sapere la verità, pretendono onestà intellettuale da parte di chi li rappresenta, esigono di essere amministrati seriamente e voi, cari rappresentanti del PD, siete rimasti ancorati ai vecchi metodi e alle vecchie abitudini dalle quali state dimostrando, ogni giorno di più, di essere incapaci di liberarvi. Per spiegare meglio la complicata vicenda VUS e tutte le discrepanze che esistano fra le posizioni assunte dal Sindaco e quelle del suo partito, annunciamo già da subito che verrà convocata una conferenza stampa per la giornata di martedì”.
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