“Foligno può essere considerata a pieno titolo una città tassesca, giocare un ruolo di primo piano nel circuito dei luoghi legati a Torquato Tasso e fornire un prezioso contributo agli studi tassiani”.
Lo ha dichiarato, ieri sera, il professore folignate, Guglielmo Tini, protagonista della terza serata del ciclo di conferenze ‘Gli incontri della Fondazione’ dedicata al tema “La stanza della Principessa – Lo strano caso di Torquato Tasso a Foligno”.
La scoperta del professor Tini, illustrata in una gremita sala conferenze di Palazzo Cattani, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, è a dir poco clamorosa nell’ambiente artistico e letterario nazionale, in particolar modo per quelli legati alla figura del Tasso.
In una stanza di Palazzo Candiotti, sede dell’ente autonomo Giostra della Quintana di Foligno, vi è infatti un ciclo pittorico di assoluto interesse, interamente dedicato alla rappresentazione delle Storie di Erminia, ispirate per l’appunto alla Gerusalemme Liberata, l’opera di Torquato Tasso famosa in tutto il mondo.
Oltre che sui quattro ovali affrescati tuttora presenti sulle volte della stanza, l’attenzione di Tini e di esperti studiosi si è concentrata sulle tele che erano presenti nella stanza, purtroppo rubate da Palazzo Candiotti oltre venti anni fa.
E qui c’è l’altro colpo di scena: le opere vennero infatti ritrovate e recuperate dal nucleo del patrimonio artistico dei Carabinieri di Roma ed attualmente si trovano depositate nei magazzini di Palazzo Trinci.
Un patrimonio unico tornato alla città e che ora si appresta anche a tornare a casa, nel vero senso della parola.
Le preziose tele, danneggiate dal furto e dal tempo trascorso senza interventi, saranno infatti restaurate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e quindi ricollocate nella sede originaria di Palazzo Candiotti, a disposizione del pubblico e degli appassionati.
Un doppio recupero quindi, per un ciclo pittorico destinato a fornire alla Foligno culturale un altro fiore all’occhiello.
“Siamo ben lieti di finanziare questa operazione di recupero e restauro – ha dichiaro il presidente della Fondazione Carifol, Gaudenzio Bartolini – proseguiamo concretamente nella nostra opera di promozione e diffusione della cultura ad ogni livello e nelle diverse espressioni. Andiamo così ad aggiungere, o meglio a ricollocare un fondamentale tassello alla Foligno città artistica. Un grazie ovviamente al professor Tini per le sue iniziative e per il suo grande impegno su questo versante”.