Continuano a tenere banco le polemiche riguardanti la situazione Tela Umbra, con un botta e risposta infinito fra il presidente della cooperativa Luciano Neri e il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta. Proprio quest’ultimo, pochi minuti fa, è tornato sulle recenti dichiarazioni di Neri, polemico soprattutto nei confronti delle altre società partecipate e delle 4 socie che lo hanno sfiduciato. Parole dure arrivate, per altro, proprio a seguito della conferenza stampa convocata a fine anno dal primo cittadino tifernate.
Come avevamo previsto, il presidente sfiduciato di Tela Umbra ha reagito alla nostra semplice richiesta di chiarimenti con una serie variopinta di improperi e minacce, ma in realtà non ha risposto all’unico vero quesito in campo: dopo che la maggioranza delle socie lavoratrici (il 60% del voto assembleare) ha chiesto l’intervento del sindaco, manifestando la propria sfiducia nei confronti dell’operato del presidente, qual è la scelta di costui?
“Le socie lavoratrici – prosegue Bacchetta – vanno bene se votano la fiducia a Neri e, invece, diventano ‘parassitarie’ se ne valutano negativamente l’azione? Nei lunghi anni in cui Neri ha guidato Tela Umbra ha sempre usufruito del contributo regionale senza che questo venisse da lui definito ‘parassitario’. Ma il presidente sfiduciato appartiene ormai al passato e non ci interessa aprire con lui una polemica priva di senso”.
Il sindaco conclude le sue dichiarazioni puntualizzando che è ormai è necessario guardare al futuro di Tela Umbra, “garantendone la sopravvivenza messa a dura prova in questi anni”. Il primo cittadino, a questo proposito, ha riferito di essersi incontrato, nella sede comunale, con l’assessore regionale Antonio Bartolini e con le rappresentanti delle socie lavoratrici nel Consiglio di amministrazione della società, per valutare le problematiche connesse alla delicata fase che attraversa Tela Umbra. “Per garantire il futuro di questa storica cooperativa, patrimonio di Città di Castello, si stanno individuando, di concerto con le socie, le soluzioni più idonee alla continuità di una grande storia, che – conclude Bacchetta – non può terminare sotto le macerie di chi ha tentato di usare Tela Umbra come palcoscenico politico personale”.