Terni

Teatro Verdi, vincono Rampazzo-Galiotto di Venezia

Aggiudicata questa mattina la gara d’appalto per i lavori al teatro Verdi di Terni, dopo che gli uffici tecnici hanno esaminato le 33 proposte progettuali e scelto le migliori cinque proposte per la seconda fase e per il secondo grado della progettazione.

Vince studio di Venezia

Il vincitore è stato presentato questa mattina dal sindaco Leonardo Latini e l’assessore ai Lavori Pubblici, Benedetta Salvati, nell’ambito di una conferenza stampa organizzata nella Sala dell’Orologio del Caos. Ad aggiudicarsi l’appalto sono stati Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto di Venezia.

Giovani architetti

Come spiegato dalla commissione si è trattato di “un concorso aperto che non richiedeva requisiti particolari né a livello di curriculum né a livello economico e per questo hanno potuto partecipare tranquillamente anche architetti molto giovani come i vincitori”.

Il sindaco Latini

Oggi si gettano le basi concrete per poter restituire un teatro alla nostra città. Iniziamo ad intravedere quella che è la nostra visione di città, una città dinamica e piena di servizi, in grado di aprirsi alle sfide del futuro anche da un punto di vista ambientale, sportivo, culturale e turistico” – così il sindaco Latini ha introdotto la conferenza stampa di questa mattina che ha definito le linee guida delle scelte rispetto alla rivalutazione della città di Terni anche in ambito culturale e il progetto di riqualificazione del teatro Verdi.

Cantieri aperti

 “Il nostro obiettivo è rendere la città più attrattiva e Terni ha tutte le potenzialità per riuscire. In questa prospettiva – precisa Latini – si inseriscono tutti gli interventi che stiamo realizzando: il nuovo Palasport, la nuova rete di piste ciclabili e così via. Il nuovo teatro Verdi s’inserisce perfettamente in questa visione, in questo sogno, fatto di tante altre piccole e grandi cose, perché una città come la immaginiamo non può vivere senza il suo teatro. Dobbiamo riscoprire tutti insieme l’orgoglio di essere cittadini di Terni, una città che ha radici antichissime e moderne allo stesso tempo”. 

“Da oggi il teatro Teatro Verdi rifiorirà”

Questo il leitmotiv del progetto, ripreso anche dall’assessore Salvati per il video di presentazione (allo scopo sono state posizionate all’interno della struttura 500 piante, protagonista il tenore libanese Joseph Dahdah che studia all’istituto Briccialdi): “Ricostruiamo un pezzo di storia della nostra città” . L’idea di base è sempre stata quella di coniugare la memoria storica (mantenendo il più possibile della struttura originale di Paletti e dell’edificio post bellico) con l’innovazione e l’inventiva moderna. 

Progetto pensato per il pubblico

Il principio che ha guidato la scrematura non è stata la sola l’estetica pura e il formalismo, né il tecnicamente perfetto, ma anche la comodità dell’uso pubblico. Era importante garantire quindi la coerenza interna rispetto all’uso del pubblico. Era importante che l’organizzazione interna fosse logica, coerente e anche architettonicamente significativa. Questa è stata anche la maggior difficoltà riscontrata, poiché il progetto si presentava come molto difficile.

I vincitori

Due ragazzi giovanissimi, gli architetti Alessandra Rampazzo e Marcello Galiotto dello studio Amaa di Venezia, che hanno sbaragliato sia la concorrenza locale che quella milanese, marchigiana e toscana.

Noi facciamo molti concorsi di architettura racconta Galiotto perché pensiamo che siano l’unico modo per avere la possibilità di accedere a questi grandi progetti, e soprattutto li facciamo in due fasi e non facciamo concorsi di idee. Questo tema, che tra l’altro non avevamo mai affrontato, è stata una grande sfida e uno stimolo grandissimo. Anche il tessuto molto complesso è stato un motivo che ci ha spinto a partecipare a questo progetto e anche i tempi che tra fase 1 e fase 2 erano abbastanza dilatati e ci hanno permesso di svilupparlo bene e nel dettaglio. Il punto di forza del nostro progetto è il complesso. Il rischio di questo tema era non riuscire a legare tutti gli elementi. Unire tutti gli elementi tramite un concetto forte è l’idea trainante del nostro progetto.

I passi successivi

Partiremo subito con la verifica dei requisiti soggettivi – ha affermato l’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati – e presenteremo alla Sovrintendenza la proposta progettuale. Dopo la verifica, procederemo ad un confronto di dettaglio con il vincitore e chiederemo di completare il progetto per la fattibilità tecnico-economica entro trenta giorni; questo progetto dovrà quindi essere approvato con delibera di Giunta. Per la redazione della progettazione definitiva ed esecutiva sono previsti 120 giorni. A questa seguirà la verifica da parte del soggetto esterno individuato entro 30 giorni, l’approvazione in giunta della progettazione esecutiva e la gara d’appalto per il primo stralcio funzionale. Ho voluto elencare tutti i passaggi perché, così come per il concorso che si è appena concluso sentiamo il dovere di applicare il massimo della trasparenza, nella restituzione alla città del suo teatro”.

Conti in tasca

Il budget per ora ammonta a 4.656.783 euro per il primo stralcio funzionale dei quali 2 milioni dal Mibac attualmente in fase di erogazione; 1milione 266mila euro come residuo del finanziamento regionale; 1milione 389 mila euro come devoluzione di mutui di Cassa Depositi e Prestiti. “E’ chiaro che con il nuovo progetto finalmente definito – ha concluso Salvati, – siamo già alla ricerca dei fondi per completare l’intervento e restituire alla città il teatro nella sua completezza”.

Il progetto vincente garantisce un Teatro contemporaneo, economico e facilmente costruibile in tempi relativamente brevi.

Di Alessia Marchetti