La V Commissione Consiliare Permanente (Controllo e Garanzia) ha ripreso questa mattina a Palazzo dei Priori di Perugia l’analisi della questione concernente lo stato del teatro del Pavone. Il tema era approdato in Commissione a seguito di una richiesta di attivazione presentata dai consiglieri PD Mencaroni, Bistocchi e Bori.
Il dibattito – Nell’aprire i lavori, il consigliere Bori ha ricordato che “la questione in oggetto è centrale, perchè il Pavone è tra i primi teatri storici della città; dopo il riferito crollo del tetto, è stato necessario attivare la V Commissione sotto molteplici punti di vista”. Ed infatti sono state individuate diverse problematiche: dai documenti, in particolare, è emerso che è stata la stessa proprietà ad aver sottolineato, all’interno dell’accordo stipulato col Comune, alcune criticità connesse alla cura dell’immobile (copertura del tetto, lampadario centrale, servizi igienici, ecc.) da realizzare con urgenza. Sulla vicenda Pavone è intervenuto l’Assessore Bertinelli per precisare, in primis, che la delega sul tema appartiene al Sindaco Romizi, in quanto la Collega Severini, per ragioni di opportunità, ha preferito soprassedere. “Questa Amministrazione – ha detto Bertinelli – condivide in pieno l’accordo sottoscritto dalla precedente Giunta nel maggio 2014 ed ha la massima volontà di portarlo a termine il prima possibile. Per tali ragioni ci stiamo attivando in tal senso, affinchè quanto prima si possa procedere alla tutela e valorizzazione del teatro”. L’Assessore ha comunque riferito che, a seguito del crollo, la proprietà è intervenuta prontamente per dar corso agli interventi urgenti necessari alla messa in sicurezza del tetto.
Le proprietà – Va ricordato che il Comune di Perugia è socio minoritario della Pavone Srl, proprietaria della struttura, per una quota del 2,45%. Il Dott. Chiesa ha fornito un quadro della situazione da un punto di vista di protezione civile: il Dirigente ha chiarito all’uopo che gli uffici comunali sono stati chiamati il 29 luglio in seguito a quanto accaduto, al fine di effettuare, congiuntamente a Vigili del Fuoco e proprietà, una ricognizione. Dalla stessa è emerso che il danno non era particolarmente ingente, essendosi creata un’apertura sul tetto di 3-4 metri quadri, ma con crollo contenuto dal sottostante solaio. Dunque problemi strutturali più gravi non sono stati riscontrati. Come detto dall’Assessore, la proprietà ha già provveduto a ripristinare lo stato dei luoghi in maniera puntuale, ponendo fine all’emergenza immediata. Nulla esclude, evidentemente, che, essendo l’immobile obsoleto, si debba procedere quanto prima ad una rivisitazione generale dello stato dell’edificio. Sono ben note, infatti, le criticità presenti sul luogo, peraltro puntualmente descritte nell’accordo del maggio 2014. Sugli altri aspetti amministrativi, il Dott. Cipriani ha riferito alla Commissione che il Pavone ha un’autorizzazione recente (anno 2012) per l’attività di pubblico spettacolo, rilasciata dai competenti uffici comunali a seguito di verifiche generali dello stato dell’immobile da parte di tecnici dell’ente, vigili del fuoco ed organismi preposti. Per il resto, la società Pavone esiste da tempo immemorabile, ma è stata trasformata in Srl solamente negli anni ’70. Essa è proprietaria dell’immobile ed è composta da molteplici soci, tutti con quote piuttosto contenute. Nel 2008 la Pavone Srl ha partecipato al bando per il Puc 2, con la finalità di realizzare un progetto volto all’utilizzo del teatro Pavone. Gli interventi ivi previsti erano quantificabili in 800.000 euro circa, con contributo regionale pari a circa 200.000 euro.
Questo progetto non ha, tuttavia, avuto alcun seguito, perchè la società proprietaria non ha inteso accogliere i progetti all’uopo presentati dal privato. Col subentro successivo del Comune (delibera del maggio 2014), l’Amministrazione Comunale di Perugia ha richiesto alla Regione di convertire il contributo di 200.000 euro in altro capitolo, direttamente assegnato al Comune (Pac). Ciò è avvenuto e, dunque, la somma è oggi disponibile da parte dell’Ente di Palazzo dei Priori con scadenza che si è prorogata dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015. Il problema appare, quindi, quello di individuare le risorse mancanti per dar corso all’intervento complessivo. Ed infatti quello tra Pavone Srl e Comune è un accordo programmatico che prevede una serie di adempimenti reciproci. Non è previsto, tuttavia, un passaggio di consegne immediato, perchè lo stesso è stato differito al momento in cui verranno individuate le risorse citate (presumibilmente con contributi dei privati) e si potrà procedere con gli interventi di valorizzazione dell’immobile. All’esito il Comune entrerà in possesso della struttura al fine di rinnovare l’offerta culturale. Questa sarà affidata, come avviene per tutti i teatri di Perugia, al Teatro stabile dell’Umbria.
Il M5S- Alcune perplessità sull’intera vicenda sono state espresse dalla consigliera Cristina Rosetti. Il capogruppo del M5S ha parlato di una questione molto rilevante sotto il profilo della sicurezza e per la tipologia di accordo stipulato. In ogni caso Rosetti ha sollecitato la Presidente Mori ad invitare per un’audizione gli uffici comunali competenti per il rilascio delle autorizzazioni per il pubblico spettacolo. Nel merito ha, invece, fatto rilevare che, rispetto ai vari accordi sottoscritti nel tempo dal Comune (anni 2008 e 2014), nessun tipo di intervento di messa in sicurezza e valorizzazione della struttura è stato ad oggi realizzato, soprattutto a causa di una citata carenza di fondi, con esclusione di quelli già erogati dalla Regione. Il capogruppo del M5S ha, invece, manifestato forte perplessità in merito alla legittimità della delibera assunta dalla precedente Giunta in data 7 maggio (n. 163) con la quale l’Ente di Palazzo dei Priori ha deciso di assumere la gestione diretta del teatro Pavone; ciò perchè la preconsiliare in menzione, di carattere di straordinaria amministrazione, è stata esitata a pochi giorni dalle successive elezioni. In merito alla delibera, infine, Rosetti ha invitato il Comune ad osservare la massima prudenza: essendosi, infatti, l’Ente assunto l’onere di realizzare direttamente alcuni interventi di messa in sicurezza dell’immobile, da quel momento in avanti l’Amministrazione ha preso in carico una responsabilità diretta della struttura, con tutte le conseguenze di legge. Rosetti ha quindi richiesto agli uffici una stima dei tempi per provvedere a quanto prospettato, mostrando qualche perplessità sul coinvolgimento dei privati per finanziare di un soggetto (la Pavone Srl) anch’esso privato.
Arcudi ha ricordato che nel 2008 la Pavone Srl aveva fatto una scelta precisa di partecipare al Puc 2 per un progetto quantificato in circa 800.000 complessivi. Dopo 6 anni di attesa, il Comune di Perugia ha poi preso atto che la società non era riuscita a fare quanto aveva preannunciato. Ciò ha messo in difficoltà la gestione del teatro; per tali ragioni la precedente Giunta, nella delibera del maggio 2014, ha preso atto di questo dato ed ha deciso di sostituirsi alla Pavone Srl al fine di realizzare quegli interventi necessari per rilanciare il teatro. Il capogruppo socialista ha espresso condivisione per l’operazione realizzata dal Comune nell’aver convertito i contributi regionali da finanziamenti al privato a somme direttamente utilizzabili dal soggetto pubblico. “L’obiettivo della delibera di maggio, quindi, risiede nella volontà di rilanciare il Pavone, tramite una presa in carico dell’impegno generale da parte del Comune”. Anche Vignaroli (Progetto Perugia) ha definito il Pavone una struttura fondamentale per la città: “tutto ciò che si può fare per riportarlo alla piena operatività è, dunque, condivisibile e registra il consenso unanime di tutte le forze politiche”. Tuttavia secondo il consigliere, nel corso della discussione, sono emerse alcune criticità di non poco conto, che vanno al di là del mero evento del crollo del tetto. “Se va registrato con favore lo spostamento dei contributi regionali, al contrario è strano che la Pavone Srl abbia respinto tutti i progetti collegati al Puc2. Inoltre si dovrà prestare massima attenzione a come verranno impiegate le risorse della Regione e dovranno essere ricercati con la massima puntualità contributi privati per portare a termine la completa ristrutturazione. Il rischio, infatti, in caso negativo è che debba essere per l’ennesima volta il Comune a surrogarsi ai privati, con ingente ripercussione sulle casse dell’Ente. All’esito del dibattito, la questione è stata aggiornata alla prossima seduta, nel corso della quale verranno ascoltati gli uffici comunali competenti per il rilascio delle autorizzazioni al pubblico spettacolo.