Terremoto al tavolo assist cultura di Assisi che, istituito da febbraio 2017 per aiutare l’assessore Eugenio Guarducci e la giunta a orientare le politiche culturali della città, ha perso sette componenti nel giro di dieci mesi: a dire addio, chi in maniera palese – ossia spiegando urbi et orbi i suoi motivi – e chi con discrezione, sono state Maria Letizia Cipiciani, Margherita Sensi, Paolo Ansideri, Roberto Leoni, Massimiliano Dragoni, Enrico Sciamanna e, ultima in ordine di tempo, Fulvia Angeletti.
Un addio, quello della figlia dello scomparso Carlo Angeletti, che ha portato alle ironie del centrodestra, alla controreplica della direttrice artistica del Piccolo Teatro degli Instabili e alla fluviale risposta dell’assessore Guarducci, secondo cui, in estrema sintesi, il lavoro non si ferma.
I motivi dell’addio
Angeletti, alla stampa, ha spiegato il suo addio rendendo nota la mail inviata al sindaco Stefania Proietti e all’assessore: “Un tavolo che non è mai esistito e non ha mai svolto la sua funzione. Veniamo scambiati per depositari di decisioni che venivano prese da altri. Quel tavolo – il j’accuse – non si è mai riunito, tranne due volte…doveva essere uno strumento di confronto… siamo all’oscuro di decisione prese…”.
L’opposizione cavalca
Parole che hanno causato la reazione del centrodestra, che con i consiglieri Giorgio Bartolini, Emidio Fioroni e Moreno Fortini va all’attacco: “La sindaca e Guarducci restano sempre più soli, come forse cercavano dopo che un’altra delle persone da loro scelte per far apparire che tutto dovesse essere condiviso li ha lasciati. Fulvia Angeletti e gli altri che se ne sono già andati hanno espresso tutti la stessa cosa: non intendono più essere comparse né presi in giro, dimostrando quindi chiaramente di avere la schiena dritta e di non voler essere usati. Questa – secondo Fioroni, Fortini e Bartolini – è un’ulteriore dimostrazione della politica fallimentare di questa nuova amministrazione di Assisi”.
Angeletti affonda
Ma la presa di posizione del centrodestra porta alla replica stizzita di Angeletti che, in buona sostanza, dice “NO alle strumentalizzazioni e… alle ‘strumentalizzazioni delle strumentalizzazioni’. Trovo vano e sterile da parte dell’opposizione, strumentalizzare le mie dimissioni e quelle precedenti, con toni che nulla hanno a che fare con un atteggiamento costruttivo rispetto ai temi che animano la nostra città. Nessuno – scrive tra l’altro la Angeletti – ha chiesto spiegazioni agli interessati né approfittato per chiarire alla cittadinanza cosa stava accadendo e che tipo di strumento fosse questo Tavolo. Perché nell’immaginario di molti assisani questo strumento in qualche modo stava svolgendo una sua funzione. In realtà – sostiene Fulvia Angeletti – ci sono state non più di due o tre convocazioni e poi più niente. Sulle opposizioni non c’è molto da aggiungere: usano chiunque come trampolino per i loro attacchi, dimenticando il vuoto che hanno lasciato quando c’erano loro ad amministrare la città, senza mai preoccuparsi veramente di Assisi e lasciando una città socialmente e culturalmente deserta”.
L’assessore non fà lo psicologo
E il botta e risposta porta alla fine alla fluviale nota di Guarducci, circa 7.000 battute nelle quali l’assessore spiega la genesi del tavolo – “Era mia intenzione di dialogare il più possibile con il tessuto socio culturale ed economico della Città di Assisi, nella piena convinzione che la fase di ascolto e di confronto sia necessariamente propeudetica a qualsiasi finalizzazione progettuale che l’Amministrazione deve portare avanti” – e le difficoltà che questo ha attraversato. In particolare, “alcuni problemi di armonia tra i suoi componenti”, che l’assessore – fermo restando “l’obiettivo di rigenerare il clima giusto all’interno del Tavolo Assist Cultura”– sperava si risolvessero autonomamente “perché un Assessore non è chiamato a fare anche lo psicologo. L’attività dell’Assessorato alla Cultura e Turismo – scrive comunque Guarducci – ovviamente non si è mai interrotta ed in primis ha riguardato tutta la fase di impostazione del Regolamento Imposta di Soggiorno e del correlato Piano Marketing per il quale ha convocato i due Tavoli Assist Cultura e Turismo nella prevista fase partecipativa. Fase per la quale nessuno dei componenti dimessi ha mai offerto segni di progettualità e nemmeno di critica puntuale sui percorsi illustrati. Hanno semplicemente disertato un momento importante per il quale evidentemente non hanno ritenuto giusto esserne partecipi”.
Guarducci spiega che nel 2018 verranno tirate le somme dei tavoli Assist, “da considerarsi strumenti sperimentali”, fermo restando che il lavoro dell’assessorato “non si ferma certo perché dei rispettabilissimi Cittadini decidono di non dare più il loro contributo al Tavolo Assist secondo uno schema che avevano inizialmente condiviso. Se lo vorranno – conclude Guarducci – potranno ovviamente candidare le loro idee e proposte al di fuori di questo schema”.
di Flavia Pagliochini
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