“Il percorso Unesco è di una tale complessità e contempla una procedura di così vaste proporzioni che resta ancora tutto da valutare, ma l’appello che ci arriva da intellettuali, storici e rappresentanti del mondo della cultura e dell’arte del calibro di Patrizia Zappa Mulas, Goffredo Fofi, Giacomo Marramao, Andrea Carandini e altri, rappresenta certamente un ulteriore, importante tassello che individua nelle Tavole Eugubine un grande patrimonio del Paese”.
Così il sindaco di Gubbio Filippo Stirati a proposito della petizione per il riconoscimento Unesco delle Tavole Eugubine come reperto linguistico unico al mondo. “Il valore culturale delle nostre Tavole, già notissime a studiosi e glottologi come il professor Augusto Ancillotti, che se ne occupò naturalmente anche come assessore nel precedente mandato amministrativo, o come Giacomo Devoto, che le indicò come il più importante testo rituale di tutta l’antichità classica, è stato rilanciato dalla stessa Zappa Mulas, che con il suo libro “Il talento della vittima” ha contribuito ad un’azione di diffusione al grande pubblico italiano ed europeo. E proprio su questa linea, anche attraverso il percorso del museo degli Antichi Umbri, stiamo lavorando come amministrazione, certi del fatto che le Tavole eugubine debbano rappresentare un’occasione culturale e di riconoscimento non solo per specialisti, ma per tutto il più vasto pubblico”.
In questo senso l’appello per il riconoscimento Unesco acquisisce ulteriore valore, spiega il sindaco, “e con la stessa Patrizia Zappa Mulas ci stiamo confrontando per definire una linea d’azione comune. Questa grande mobilitazione si inserisce peraltro in un lavoro che stiamo portando avanti da tempo, culminato, proprio in questi giorni, con l’esposizione di una delle Tavole alle Scuderie del Quirinale, nella mostra “Tota Italia” a cura di Massimo Osanna e Stéphane Verger, che racconta il processo di romanizzazione – che fu scontro, incontro e ibridazione – partendo dalla straordinaria varietà e ricchezza culturale dell’Italia preromana”. I curatori della mostra, che ha aperto i battenti il 14 maggio e chiuderà il 25 luglio prossimo, hanno fortemente voluto a Roma una delle Tavole, partita il 10 maggio dal Palazzo dei Consoli, collocata in cassa doppia da una ditta specializzata in trasporti di opere d’arte e trasportata alle Scuderie, dove è stata allestita in una teca.
“Tale importante prestito, l’appello di intellettuali di così alto livello e quello che sarà il Museo degli Antichi Umbri – chiude Stirati – vogliamo fortemente siano le tappe di un cammino di comunicazione e diffusione dei contenuti delle Tavole a tutti i livelli, consapevoli dell’immenso valore culturale, storico e letterario racchiuso in questo fondamentale reperto linguistico”.
(Foto Istituto di Ricerche e Documentazione sugli Antichi Umbri)