“Mentre l'Inail si accinge a presentare anche in Umbria il suo rapporto sull'andamento degli infortuni sul lavoro, che saranno in calo, anche e soprattutto a causa della grave crisi economica ed occupazionale, come patronato Inca Cgil siamo costretti a denunciare l'ennesimo episodio di mancata tutela dei lavoratori che sono colpiti da malattia professionale”.
La denuncia arriva da Franca Gasparri, coordinatrice regionale del patronato Inca Cgil dell'Umbria, che porta ad esempio il caso della Tatry Black&Decker di Corciano (Pg). “Proprio ieri – spiega Gasparri – l'Inca Cgil ha incontrato i lavoratori della Tatry che avevano denunciato diversi casi di malattia professionale, legata al tipo di lavorazioni che si effettuano in azienda. Le denunce avevano portato ad un'ispezione della Contarp (organismo dell'Inail per la Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione) che aveva accertato la sussistenza dei rischi denunciati dai lavoratori. Poi però – prosegue Gasparri – all'atto concreto, solo un lavoratore si è visto riconoscere il danno professionale, mentre un'altra decina di operai, che svolgevano le stesse mansioni e avevano subito gli stessi danni alla salute, saranno ora costretti a fare causa all'Inail, con l'assistenza del nostro patronato, per vedersi riconoscere un diritto sacrosanto”.
Il problema secondo l'Inca Cgil è che “troppo spesso l'Istituto si limita a prendere come punto di riferimento i documenti aziendali, che sono quasi sempre lacunosi”, e anche quando, come in questo caso, svolge dei controlli diretti su situazioni segnalate dal patronato, “poi non ne consegue un coerente riconoscimento dei diritti dei lavoratori”.
“Abbiamo voluto denunciare pubblicamente il caso della Tatry – conclude Franca Gasparri – perché è emblematico rispetto ad una situazione generale che vede i lavoratori sempre costretti a fare i salti mortali per vedersi riconoscere i diritti legati alle malattie professionali. Quindi, a fronte dei toni talvolta francamente troppo trionfalistici con i quali si analizza lo stato di salute del mondo del lavoro, invitiamo tutti, a partire dall'Inail, a rispondere quotidianamente ai casi concreti e alle esigenze di tutela che arrivano sempre più spesso dai luoghi di lavoro”.