Nè buone nè cattive notizie sul fronte tasse, per i contribuenti folignati poco cambierà rispetto allo scorso anno e già questo, considerata la crisi nera a livello economico e lo sfascio delle casse degli enti locali, potrebbe comunque bastare a far tirare quantomeno un sospiro di sollievo.
Altra annotazione, fuori dalle considerazioni politiche, ma meramente fiscale: la città della Quintana avrà l’imposizione fiscale tra le più basse dell’Umbria. Niente stangate quindi, anche se ci sarà da fare i conti – nel vero senso della parola – con l’arrivo della nuova Tasi.
Ma vediamo nel dettaglio cosa è stato deciso nel Consiglio comunale di ieri sera che aveva all’esame proprio la determinazione delle tariffe ed il bilancio.
L’assessore al Bilancio, Elia Sigismondi ha spiegato che Imu, Tari ed Irpef resteranno sostanzialmente invariate mentre il vero nodo à la Tasi, ovvero la tassa sui servizi indivisibili introdotta per quest’anno dal Governo Renzi.
L’amministrazione comunale ha scelto di applicare le tariffe minime, con un occhio particolare alla salvaguardia delle aree montane e collinari del territorio. La tassa, come è stato specificato, verrà corrisposta – se non si tratta della prima casa – al 70% dal proprietario dell’immobile e per il 30% dagli inquilini. Ed ecco le aliquote: 2 per 1000 per le prime case con detrazione di 50 euro per le categorie catastali C/2, C/6 e C/7. Aliquota dell’1 per 1000 alle unità immobiliari concesse ai parenti in linea diretta, alle abitazioni non locate, alle aree fabbricabili uffici e negozi. Per quanto le aree produttive l’aliquota scende allo 0,75 per 1000. Passiamo alle agevolazioni: le famiglie con un nucleo di almeno tre figli potranno detrarre dieci euro per ciascun figlio di età non superiore ai 26 anni.
Capitolo Irpef: sino a 15mila euro di reddito sarà applicata l’aliquota dello 0,60; dai 15mila ai 28mila lo 0,65%; dai 28mila ai 55mila lo 0,70%; dai 55mila ai 75mila lo 0,75% dai 75mila in sù l’aliquota dello o,80%
Ancor più complicato il calcolo della Tari, la tassa sui rifiuti.
Un nucleo composto da una sola persona verserà una quota fissa di 0,760 al metro quadro e variabile di 73,58. Due persone pagheranno un fisso di 0,83 al metro quadro ed un variabile di 132,44 mentre un nucleo di tre persone verserà 0,902 con 132,44 di quota variabile. Quattro persone invece 0,973 al mq convariabile di 161,87. Cinque persone dovranno versare 1,035 al metro quadro e 213,18 variabile.
Altra nota dolente l’Imu. Il Comune di Foligno l’ha fissata allo 0,40 per 1000 le abitazioni principali ed all’8,10 per quelle in uso gratuito ai parenti; 8,6 per le locazioni; 8,60 per le aree fabbricabili; gli alloggi a disposizione pagheranno il 9,60.
Non solo mano pesante ma anche alleggerimenti fiscali sottoforma di esenzioni per andare incontro alle esigenze delle situazioni più critiche.
Chi ha un reddito sino a 12mila non pagherà l’addizionale comunale, con una perdita stimata di 258mila euro per le casse comunali. Esenti dalla Tari le situazioni di disagio economico certificate Isee, basti pensare alle 1.800 istanze dello scorso anno per un ammontare di 250mila euro. Le famiglie numerose avranno una riduzione di 50 euro sulla Tasi ed una ulteriore detrazione di dieci euro ciascuno per chi ha oltre tre figli. Esente anche chi ha rendite inferiori o pari a 300 euro; fabbricati rurali, inagibili ed alloggi Ater.
Il bilancio prevede stanziamenti a favore delle criticità sociali con 30mila euro per le borse di lavoro; 30mila per lavori socialmente utili; 400mila ad integrezione delle rette negli ospizi e 500mila per i minori in comunità. Previsto anche un mutuo di 2 milioni di euro per interventi sulle manutenzioni ed il risparmio energetico. Nota dolente restano le partecipate, che il sindaco vuol rivedere con decisione e massimo coinvolgimento.