Categorie: Politica Terni

Tassa Tevere-Nera: “Coinvolgere il Ministero per la Semplificazione per la soluzione del problema”

di Claudio Pace

Tevere-Nera: fatti non chiacchiere. Anche e soprattutto da parte dei comitati spontanei che chiedono l'abolizione di questa odiata e ingiusta tassa. Inutile (o forse utile per chi ne fa un grimaldello politico) la filippica verso la Regione. Tagliamo la testa al toro e aboliamo la legge nazionale sui Consorzi. Invece che andare a manifestare a Perugia, si vada a Roma. La questione del Tevere Nera può secondo me essere risolta più facilmente, se si cercasse con un pò più di calma e con meno clamore mediatico una soluzione definitiva del problema mettendo in campo nuove strategie che riescano davvero a dare una risposta a tutte la parti interessate. Di qualcosa di nuovo c'è bisogno per lo stallo che si è creato di fatto, a causa di questa contrapposizione abolizionisti vs amministratori del consorzio, che non fa bene né alla pubblica amministrazione né ai contribuenti, che sono i principali stakeholder non solo perchè pagano un servizio ma perchè vivono in quell'ambiente dove questo consorzio, che oggi dà l'impressione di essere costretto ad impegnarsi di più a condurre battaglie legali e politiche, deve operare per garantirne gli interventi necessari in materia di bonifica, finalizzati al razionale utilizzo ed alla tutela del territorio e dell'ambiente come previsto dalle leggi che lo riguardano. Essendo stato tra quei cittadini che anni fa ha raccolto l'appello della lista abolizionista ed ha fatto la lunga coda per andare a votare mentre il personale perdeva tempo a verificare, votante per votante, se lo stesso non aveva votato in altre sedi dove poteva essere iscritto, e avendo visto che puntualmente si organizzano manifestazioni e si producono atti di indirizzi che alla fine pare producano poco o nulla e forse rischiano di dare all'opinione pubblica nazionale l'immagine di una città rissosa e poco produttiva, mi chiedo se non sia il caso, per cercare un aiuto concreto alla soluzione del problema, di andare a Roma, precisamente a Piazza San Lorenzo in Lucina n. 4. In questa bella piazza romana, che si trova proprio alla fine di via del Corso, ha sede infatti un ministero importante, quello della semplificazione, al quale credo si possa chiedere una consulenza legale e anche degli interventi legislativi anche abrogazionisti, se come pare la sussistenza del consorzio di bonifica nasce da regi decreti statali che evidentemente non sono stati messi nel faldone delle leggi inutili da bruciare in pubblica piazza sotto lo stretto controllo dei vigili del fuoco e magari non è stato fatto per qualche buona ragione che ignoro. Potrebbero fare questo importante passo i sindaci di Terni, Orvieto e di Todi e/o i loro assessori delegati, ma anche i rappresentanti dell'agguerrita opposizione ternana; vorrei ricordare che il ministro Calderoli durante l'ultima campagna elettorale fu invitato a sostenere il candidato sindaco del centrodestra e venne a Terni nonostante che la lega non fosse riuscita a presentare le sue liste per ragioni di carattere burocratico. La loro visita istituzionale, rafforzata anche dall'interesse mediatico suscitato dai servizi televisivi andati in onda su Striscia, potrebbe far scendere in campo, in modo produttivo ed efficace, il ministero della semplificazione ai fini di trovare una soluzione alla questione che in ambito regionale, nonostante proteste, promesse e manifestazioni, non si intravede nemmeno all'orizzonte. Abrogare i consorzi e passare le loro competenze alle regioni potrebbe essere una di queste, oppure ai comuni consorziati visto che le province sono in odore di abrogazione o ancora metterli sotto il diretto controllo operativo del ministero dell'ambiente, insomma ricercare una soluzione che salvaguardi le necessarie e fondamentali attività volte a garantire la sicurezza dell'ambiente idrogeologico e che nel contempo garantisca la necessaria trasparenza e snellezza nella gestione amministrativa.