(Fda) – La federalberghi Umbria, la più rappresentativa associazione di categoria degli albergatori di tutta la regione, ha proclamato oggi lo stato di agitazione con l'introduzione della tassa di soggiorno a livello locale. Le ragioni e i dettagli della protesta saranno elencati pubblicamente venerdì mattina in una conferenza stampa convocata presso l'hotel Brufani a Perugia. L'agitazione delle strutture ricettive regionali, secondo un comunicato, vuole ” esprimere la forte contrarietà circa il provvedimento”, “una tassa la cui concreta introduzione da parte dei comuni umbri penalizzerebbe un settore strategico in un momento già molto difficile”.
La tassa di soggiorno è un'imposta prevista all'interno della legge sul federalismo fiscale municipali, che applica a tutte le strutture ricettive delle città “a vocazione turistica o d'Arte” un importo da pagare, in maniera proporzionata al prezzo del soggiorno, con un tetto massimo di 5 euro per notte. I fondi così raccolti, secondo il testo del provvedimento, saranno utilizzati per “interventi in materia di turismo” e per la “manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali”. “Federalberghi -si legge nel comunicato- sollecita le istituzioni locali, Regione in primis, ad assumere scelte responsabili e coerenti con il ruolo trainante dell'economia locale che al turismo viene costantemente attribuito”.Alcuni mesi fa, gli albergatori umbri avevano minacciato di dichiarare uno sciopero generale il 17 marzo, giorno simbolico delle celebrazioni dell'Unità d'Italia, quando saranno previsti fiumi di turisti in visita anche nelle città umbre, se il provvedimento non fosse ritirato dalla maggioranza al governo.
All'incontro di venerdì con i giornalisti parteciperanno il presidente della Federalberghi dell'Umbria Giorgio Mencaroni, quello della provincia di Perugia Vincenzo Bianconi e quello della provincia di Terni Giunio Marcangeli.
Articoli correlati:
SI PROVVISORIO ALLA TASSA DI SOGGIORNO. DOPO GLI ALBERGATORI, CRITICHE DEGLI AGRITURISMI