di Mirko Menicacci (*)
Gli amministratori di sinistra del comune di Trevi si precipitano, ogni volta che presentano il bilancio, a dichiarare solennemente che la tasse e le tariffe di competenza comunale non sono state aumentate.
Quello che si guardano bene dal dire è che chiedono ai contribuenti il pagamento delle stesse sempre prima, rispetto agli anni precedenti.
Questo è quello che sta succedendo con la TARSU che in questi giorni sta arrivando a casa dei trevani e centinaia di loro si stanno lamentando per la continua caccia di soldi che avviene sulla loro spalle.
Rispetto all’anno scorso il comune chiede il pagamento della stessa tassa con due mesi di anticipo.
Questo significa che chi ha dilazionato i pagamenti della stessa tassa per l’anno 2010 nel giro di 6-7 mesi si è troverà a pagarla ancora.
In un momento come questo in cui le famiglie sono in difficoltà, un’amministrazione comunale che dice di venire incontro alle difficoltà delle famiglie avrebbe potuto aspettare almeno un anno solare prima di chiedere nuovamente la TARSU.
Anche perché, per dirla tutta fino in fondo, il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani non è soddisfacente, la raccolta differenziata non decolla come in altri comuni limitrofi.
Sarebbe opportuno che i cittadini non siano più trattati da sudditi e che gli stessi facciano sentire la propria voce a questi amministratori di sinistra che pur di mantenere i soliti carrozzoni portatori di voti e privilegi non hanno problemi a spennarli.
(*) Consigliere comunale Pdl Trevi