La Federconsumatori provinciale di Perugia ha invitato oggi tutti i cittadini della provincia ad avanzare la richiesta di rimborso dell'Iva pagata sulla Tia (Tassa igene ambientale), alla luce dei verdetti di due tribunali di Genova e Siena che hanno condannato le aziende locali a risarcire gli importi.
“Finalmente, da più fronti, giungono buone notizie sul fronte dei rimborsi dell’IVA sulla TIA (Tariffa Igene Ambientale) , pagata indebitamente da 17 milioni di cittadini (circa 6 milioni di famiglie)”, scrive la Federconsumatori di Perugia. “I primi risultati sono stati ottenuti a Genova, dove un Giudice di Pace ci ha dato ragione, condannando l’azienda AMIU Genova SPA a restituire al cittadino richiedente gli importi versati per l’IVA pagata indebitamente dal 2006 al 2009, per un totale di 80.70 euro”.
Secondo quanto riferito dall'associazione di consumatori, anche a Siena è stata emanata nei giorni scorsi una sentenza analoga da parte della Commissione Tributaria Provinciale.
“Alla luce di queste importanti vittorie”, ha detto Alessandro Petruzzi, presidente Federconsum provinciale, “continueremo a proporre su tutto il territorio nazionale delle cause pilota di fronte al Giudice di Pace, ed invitiamo quindi i cittadini a non darsi per vinti e ad effettuare, qualora non l’avessero già fatto, la richiesta rivolgendosi alle nostre strutture per il rimborso di quanto indebitamente pagato”.
Secondo l'associazione, le due sentenze sono una chiara vittoria contro “il gioco delle tre carte messo in atto dal Governo, che pur di non dare applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale (che ha dichiarato illeggittima l'Iva su una tassa come la Tia, ndr), ha aggirato in ogni modo la questione etichettando e mascherando la nuova TIA2 (Tariffa Integrata Ambientale) come “prestazione di servizio”, su cui è applicabile l’IVA. Ovvero come cambiare il nome, senza modificare la sostanza”.