Città di Castello

“Tari più cara per famiglie e imprese”, allarme del Coordinamento | Appello a Sogepu “Ridurre costi”

Da Sogepu a SogEco, il depotenziamento della partecipata, gli aumenti del costo della gestione dei rifiuti…Serve un preciso cambio di rotta”. Lo hanno affermato ieri (5 giugno), in una conferenza stampa, Emanuela Arcaleni, Vincenzo Bucci, Enrico Paci, Christian Biagini ed Eleonora Stacchetti, rappresentanti del Coordinamento del cambiamento (Castello Cambia, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Sinistra civica progressista).

Il movimento di opposizione ha incentrato il focus sulla partecipata del Comune di Città di Castello, anche in relazione al recente insediamento del nuovo Cda, denunciando in primis l’aumento del costo di alcuni servizi, come quello della Tari, “che sale del +4,60%. Significherà bollette aumentate in media del 3% per le famiglie e del 16% per le imprese. Il tutto ricadrà sulle spalle dei contribuenti che si vedranno recapitare nei prossimi mesi la bolletta dalla nuova società incaricata, Sog.Eco, cui è stato affidato il servizio, il cui costo è passato dagli 8 milioni circa agli oltre 8 milioni e 700mila euro con gli oneri di partecipazione alla gara d’ambito”.

Dunque, aver partecipato e vinto una gara che avrebbe dovuto abbassare il costo del servizio, secondo criteri di economicità ed efficienza, per il Coordinamento “non ha portato alcun vantaggio: anzi, non solo ha permesso il passaggio della gestione del servizio dalla mano pubblica ad una società a maggioranza privata, ma saranno i cittadini a pagarne i costi, senza alcun beneficio”.

Da qui l’appello del Coordinamento al nuovo Cda di Sogepu:Ottenere almeno l’abbassamento della Tari per i cittadini e rendere trasparenti i conti, evitando di sperperare denaro in consulenze faraoniche. A tal fine, chiederemo la presentazione del Bilancio in Commissione Controllo e Garanzia, in attesa che si presentino al più presto le Linee di Indirizzo”.

I rappresentanti del movimento hanno poi ricordato che SogEco è stata formata da Sogepu al 49% ed Ecocave al 51%, con autorizzazione del Consiglio comunale del 13 maggio 2019, “in cui gli unici a votare contro il provvedimento furono proprio i consiglieri comunali Bucci e Arcaleni. Perchè si è voluto approvare tale operazione, che ha depotenziato Sogepu, rendendola braccio operativo di Sogeco, con un Amministratore nominato dal privato? Noi abbiamo osteggiato fortemente e da subito tale scelta, avendo tutti contro, anche chi oggi si pente”.

Infine una considerazione sulla nuova governance, che per il Coordinamento “si contraddistingue come una valutazione personale del sindaco in base a non si sa quali criteri e non come la conclusione di un percorso partecipativo. Si tratta di un messaggio di chiusura verso la cittadinanza, indipendentemente da ruolo e valore dei nominati. L’augurio è che il nuovo Cda possa in qualche modo riportare l’azienda alla sua missione: non portare alla ribalta della cronaca procedimenti giudiziari (il riferimento è alle indagini ancora in corso riguardanti l’ex amministratore unico Goracci, ndr), ma un modello di gestione dei rifiuti all’avanguardia, in controtendenza nei confronti del retrogrado Piano di gestioni rifiuti regionale, che si fonda ancora su discariche e inceneritore”.