Economia & Lavoro

Tari non pagata, locali pubblici a rischio chiusura

Tari non pagata, locali pubblici a rischio chiusura. Così come attività ricettive e studi professionali. Questa la proposta del consigliere Carmine Camicia: “Nell’ambito delle attività di recupero dell’evasione della Tari, la tassa comunale sui rifiuti, e in considerazione delle nuove previsioni del Regolamento, dopo la eventuale approvazione in Consiglio comunale, si  dovrebbero emettere  i primi provvedimenti relativi ai locali di pubblico spettacolo inadempienti che hanno una morosità superiore al 57%. L’integrazione al Regolamento Tari – argomenta Camicia – consentirà di avere ulteriori strumenti per la lotta all’evasione e l’applicazione di relative sanzioni tra cui la sospensione della licenza nei confronti degli esercizi pubblici e locali di pubblico spettacolo“.

La modifica regolamentare, che sarà discussa alla prossima Commissione statuto,  prevede per i morosi una definizione agevolata e iniziative forti nei confronti di eventuali amministratori comunali ancora morosi. Risoluzioni decisive, anche nei confronti dei titolari di scuole, alberghi, ristoranti, studi professionali, associazioni.

Il nuovo Regolamento per la gestione dei rifiuti, stabilirà per i soggetti inadempienti l’apertura di un procedimento la cui violazione, alla scadenza dei termini, può comportare la sospensione dell’attività fino a tre mesi e tutte altre iniziative finalizzate al recupero del mancato pagamento della Tari evasa, che secondo Camicia ammonterebbe a circa 8 milioni di euro l’anno

L’attuale Amministrazione, seguendo le linee guida dei sindaci precedenti – attacca Camicia – nulla ha fatto in questi anni per recuperare le decine di milioni di euro  evasi,  che l’Ente potrebbe, per compensare i mancati pagamenti, far pagare  anche a  tutti gli altri cittadini che da anni sono  in regola con i pagamenti Tari”.