Nel giorno in cui Cgil Perugia chiede ad Anci Umbria ‘un’azione più incisiva’ sui Comuni per quanto attiene alla tassazione, Anci nazionale annuncia di aver depositato il ricorso al Tar per ottenere la compensazione di 560 milioni di euro. A tanto ammonta, infatti, la cifra che il Governo avrebbe dovuto restituire alle Amministrazioni locali (a differenza di quanto accaduto a Province e Città metropolitane) sulla base del Dl del 2014 che indicava in tre anni dal 2014 (poi passati a quattro) il termine del contributo spettante ai Comuni per la competitività e la giustizia sociale.
Lo ricorda il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti, che aggiunge: “Se i Comuni vengono privati di risorse fondamentali e ingenti, i sindaci sono costretti a ridimensionare i servizi o a mettere le mani nelle tasche dei cittadini per poter mantenere gli impegni assunti. Non dimentichiamoci che per i sindaci sono stati anni difficili, per il patto di stabilità e i minori trasferimenti agli enti locali. Se da un lato sono stati eliminati molti dei vincoli posti ai Comuni negli anni passati ed è stata sbloccata la leva fiscale, dall’altro, non si è registrato alcun allentamento al Fondo crediti dubbia esigibilità. Anche in questo caso Anci Umbria non ha tardato a esprimere la sua contrarietà. Sono recenti le mie dichiarazioni sulla Finanziaria 2019: ho ribadito come diverse partite restino aperte, come il reintegro del fondo Imu-Tasi, decisivo per l’approvazione dei bilanci comunali, così come l’accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità che, portato all’85 per cento, è un’ulteriore penalizzazione“.
“Siamo intervenuti anche su un altro fronte – ricorda De Rebotti – quello del dissesto idrogeologico, per il quale sono state espresse forti critiche al riparto delle risorse. Nonostante questo quadro di grandi incertezze dovute al Governo nazionale, più volte ho rivolto appelli ai sindaci perché non aumentino le tasse, così come l’Associazione ha più volte sollecitato tutti i sindaci umbri ad attivare un confronto serrato e permanente con le organizzazioni sindacali dei pensionati al fine di condividere azioni positive in merito al sistema di welfare locale, servizi per i cittadini ed un’equilibrata applicazione della tassazione locale. Questo è il ruolo di Anci Umbria che, al contrario – conclude – non può imporre decisioni ai sindaci, ma dare indirizzi e linee guida, fare un’azione di monitoraggio e di sostegno, in prima linea per affermare i diritti dei Comuni che, peraltro sono i diritti dei cittadini”.