A Città di Castello la Tari continua a confermarsi tra le più contenute dell’Umbria. Per il 2025 è prevista una riduzione media dell’1,73%, pari a quasi 119 mila euro in meno nei costi complessivi del servizio.
È quanto emerso nell’ultima seduta del Consiglio comunale, durante la quale è stato approvato il nuovo piano economico finanziario 2024-2025 con 16 voti favorevoli e 8 contrari.
Secondo l’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli, l’impatto sarà positivo per famiglie e commercianti: “Una famiglia di 4 persone con un appartamento da 100 mq pagherà circa 9 euro in meno rispetto al 2024, mentre per un negozio da 200 mq la riduzione sarà di oltre 30 euro“. Mariangeli ha precisato che alcune voci in bolletta sono imposte da Arera e non modificabili dal Comune, come il nuovo contributo di 6 euro destinato al bonus sociale per le famiglie fragili.
Il dibattito in aula si è acceso soprattutto sui costi della gestione rifiuti e sul ruolo della discarica di Belladanza. L’opposizione – con Arcaleni (Castello Cambia), Leveque (FdI) e Mancini (Lega) – ha chiesto trasparenza sui benefici derivanti dall’impianto, con la proposta di una commissione per verificare l’incidenza delle voci tariffarie e possibili strategie di contenimento.
Anche la maggioranza, con il consigliere Pd Duranti, ha riconosciuto l’importanza di monitorare i costi, pur sottolineando che la riduzione, seppur minima, rappresenta un segnale incoraggiante a poco tempo dall’affidamento a Sogepu della gestione integrata dei rifiuti. Il calo dei costi, secondo Duranti, dovrà diventare strutturale. Il Psi con Grasselli ha invece proposto una razionalizzazione del sistema, puntando su isole ecologiche fuori dal centro storico.
Il sindaco Luca Secondi ha ribadito che “il calo delle tariffe a Città di Castello è un’eccezione in Umbria, dove molte città stanno affrontando aumenti significativi“. Sulla questione impianti ha invitato ad un approccio pragmatico: “Un termovalorizzatore sovradimensionato per l’Umbria – ha detto – rischierebbe di non garantire vantaggi economici e ambientali”.