Libera Caccia ed Enalcaccia hanno inviato una breve risposta al comunicato di Federcaccia, in merito alla costituzione contro il ricorso sul Calendario venatorio dell’Umbria presentato al Tar dalle associazioni ambientaliste. Un ricorso che, come noto, per ora ha portato a sospendere il prelievo della tortora nella giornata di prepaertura di domani, domenica primo settembre.
“Nessuno di noi – scrivono Libera Caccia ed Enalcaccia – ha necessità di fare campagna acquisti, ma sentivamo l’esigenza di porre in essere tutte le difese possibili per tutelare i cacciatori nostri iscritti. La domanda vera che occorre farsi è perché Federcaccia non ha fatto lo stesso con i propri. Vi è da chiedersi perché Federcaccia ha dato mandato al proprio legale, di cui ben si conoscono le competenze, il giorno successivo all’emissione del decreto del TAR Umbria. Perché Federcaccia non ha tentato insieme a noi di tamponare la richiesta di provvedimento di sospensione degli ambientalisti affermando, ora, strumentalmente, che tanto il risultato sarebbe stato il medesimo. Le battaglie si fanno anche se si ha la consapevolezza di avere poche speranze, ma si combatte perché le si ritiene giuste. Per noi è così e sarà sempre così; prendiamo atto che per Federcaccia le situazioni sono diverse. Poi la valutazione – concludono Libera Caccia ed Enalcaccia – spetta ai cacciatori”.
C’è poi Arci Caccia, l’unica associazione umbra a non aver firmato la proposta delle deroghe inviata all’assessore Morroni, che ora rivendica la correttezza della propria posizione e se la prende con le altre associazioni e con la politica.