WWF Perugia interviene sulle dichiarazioni del consigliere della Lega Manuela Puletti che, dopo il ricorso contro il Calendario venatorio presentato dagli ambientalisti, in un post sui social e in una intervista alla Trg Rai dell’Umbria ha auspicato che venga tolto il patrocinio legale gratuito a queste associazioni e lamentato come il mancato accoglimento degli emendamenti dell’on. Bruzzone al Decreto Agricoltura lasci i Calendari venatori sottoposti ai giudizi dei Tribunali amministrativi regionali.
Replica il Wwf Perugia: “A differenza di quanto dichiarato nel video, le associazioni ambientaliste non hanno richiesto l’accesso al gratuito patrocinio legale, né nel ricorso contro il calendario venatorio presso il Tribunale amministrativo umbro, né in nessuna altra regione d’Italia. Al contrario, pur essendo previsto dalla Convenzione di Aarhus, la convenzione internazionale cui aderisce anche l’Italia che l’accesso alla giustizia ambientale da parte di cittadini e associazioni debba essere tendenzialmente gratuito, alla luce dell’attuazione solo parziale di tali norme nel nostro Paese, le associazioni ambientaliste pagano – di propria tasca, grazie al solo aiuto dei propri sostenitori – pure il costoso contributo unificato necessario per presentare il ricorso che lo ricordiamo, è presentato non per tutelare una ristretta categoria di persone che svolgono una mera attività ludica come la caccia, ma per garantire che l’attività venatoria si svolga senza contrastare con l’interesse di tutti i cittadini e delle future generazioni, alla conservazione delle specie animali e della biodiversità. In altri termini – attacca il Wwf – le associazioni sono costrette a fare quello che dovrebbe fare la Regione, ovvero occuparsi del bene comune e dell’interesse collettivo. Al contrario si assiste troppo spesso allo sperpero di energie e soldi pubblici, di tutti i cittadini, per fare favori a categorie di potenziali elettori. In questo senso l’approvazione degli emendamenti Bruzzone o di altri simili tentativi di stravolgere le regole del gioco non porterebbe all’approvazione di Calendari venatori rispettosi delle esigenze di rispetto della natura ma avrebbe il solo effetto di privare i cittadini di strumenti di tutela dei propri diritti e interessi legittimi, violando così il diritto di difesa previsto dall’art. 24 della Costituzione”.
Il Wwf informa poi che le associazioni ambientaliste “pagano di tasca propria pure tutti gli avvocati anche se è vero che molti di loro, condividendo le nostre battaglie, rinunciano a qualsiasi emolumento o finanche al rimborso delle spese (è il caso dell’avvocato Andrea Filippini, che ha curato il nostro ricorso)”.
Quanto alla tortora selvatica, per la quale gli ambientalisti hanno ottenuto dal presidente del Tar la sospensione degli abbattimenti inizialmente previsti in preapertura, riferendosi sempre alle parole di Puletti il Wwf Perugia afferma: “La Regione Umbria non ha affatto rispettato tutti i requisiti per la cacciabilità. È vero esattamente il contrario, come ben detto dal presidente del Tar Umbria che nel proprio decreto non ha potuto far altro che bocciare la pre-apertura”.
Conclude la sua nota il Wwf Perugia: “Il nostro auspicio e che in questo clima di campagna elettorale la politica tutta si concentri sui problemi di tutti i cittadini e del territorio umbro e sulle proposte concrete per risolverli, senza ricorrere a inutili e dannose fake news”.