I militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, coadiuvati dai Comandi Provinciali Carabinieri di Roma, Napoli, Caserta, Modena, Mantova, Terni e Savona, hanno dato esecuzione ad undici misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Napoli – Dott.ssa Amelia Primavera, che ha concordato con le risultanze dell’attività d’indagine che il Reparto ha svolto sotto la direzione della Procura della Repubblica di Napoli – Procuratore Aggiunto Alfonso D’Avino e sostituti Procuratori Woodcock, Carrano e Loreto – nell’ambito di procedimento penale inerente le opere di metanizzazione che hanno interessato i comuni dell’isola di Ischia.
In particolare, le attività investigative, iniziate nella primavera del 2013, avrebbero consentito di dimostrare come il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia (Cooperativa produzione lavoro, società leader nella realizzazione di strutture per il trasporto del gas nonché per il facility ed energy management), Francesco SIMONE, con la complicità dei direttivi della predetta società – nello specifico con il Presidente, Roberto CASARI, il responsabile dell’area Tirreno, Nicola VERRINI, il responsabile del nord Africa, Bruno SANTORELLI (di Terni), il Presidente del Consiglio di Amministrazione della CPL distribuzione, Maurizio RINALDI, nonché con Massimo CONTINATI e Giorgio MONTALI (rispettivamente Direttore Amministrativo e consulente esterno) e Massimiliano D’ERRICO (imprenditore casertano) – abbia costituito fondi neri mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (TUNITA s.a.r.l.), riconducibile allo stesso SIMONE, utilizzati prevalentemente per pagare delle tangenti a pubblici ufficiali al fine di aggiudicarsi appalti pubblici, in un assetto sistematicamente teso a turbare la libertà degli incanti.
Gli inquirenti hanno evidenziato che l’appalto di metanizzazione del Comune di Ischia e dei Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme sarebbe stato affidato alla CPL grazie all’interessamento del Sindaco di Ischia, Giuseppe FERRANDINO ed alla complicità dell’Arch. Silvano ARCAMONE (Dirigente dell’ufficio tecnico di Ischia). In cambio dell’assegnazione della commessa, il primo cittadino avrebbe ottenuto l’assunzione del proprio fratello, Massimo FERRANDINO, quale consulente della citata società, nonché la stipula fittizia di due convenzioni che prevedevano l’impegno della CPL Concordia ad erogare la somma complessiva di 320.000,00 euro all’albergo di proprietà della famiglia del Sindaco, a fronte della “messa a disposizione” di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese.
Pertanto, l’Ufficio del GIP ha emesso:
otto misure cautelari in carcere per
1. Francesco SIMONE, classe1957;
2. Roberto CASARI, classe 1953;
3. Giuseppe FERRANDINO, classe 1963;
4. Massimo 1974;
5. Nicola VERRINI, classe 1972 FERRANDINO, classe;
6. Maurizio RINALDI, classe 1950;
7. Bruno SANTORELLI, classe 1967;
8. Massimiliano D’ERRICO, classe 1979,
una misura cautelare agli arresti domiciliari a carico di:
9. Silvano ARCAMONE, classe 1970,
due misure cautelari di obbligo di dimora nel comune di residenza a carico di:
10. Massimo CONTINATI, classe 1961;
11. Giorgio MONTALI, classe 1960.
Gli arrestati, al termine delle procedure di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Napoli Poggio Reale.