“Avviare progetti pilota per l’installazione di distributori gratuiti di prodotti igienici femminili nelle scuole secondarie umbre”. Verrà discussa giovedì in Aula la mozione presentata dal consigliere di AVS Fabrizio Ricci. Che spiega: “L’idea nasce dall’esperienza concreta di un gruppo di studentesse e studenti del Liceo Scientifico Galilei di Perugia che, con grande senso civico e sensibilità sociale, hanno autonomamente sperimentato le Tampon Box nel loro istituto, con risultati molto positivi. Sono state proprio loro a
contattarci per chiedere che questa iniziativa virtuosa venga estesa a tutto il territorio regionale”.
“La povertà mestruale – ricorda il consigliere regionale dimaggioranza – è una realtà anche in Italia: secondo un’indagine WeWorld-Ipsos il 16% delle persone intervistate non può permettersi i prodotti
mestruali desiderati e il 14% ricorre alla carta igienica. Circa una persona su due ha dovuto rinunciare almeno una volta ad attività scolastiche o lavorative a causa delle mestruazioni, con una perdita
media di 6,2 giorni scolastici all’anno. Con oltre 5,7 milioni di persone in povertà assoluta in Italia, di cui 2,27 milioni donne, il fenomeno colpisce duramente le fasce più vulnerabili”.
“La mozione – spiega Ricci – si inserisce in un quadro internazionale che riconosce l’accesso ai prodotti mestruali come questione di diritti umani. L’ONU ha dedicato una risoluzione specifica nel 2024, mentre diversi Paesi europei hanno già eliminato l’Iva su questi prodotti o ne garantiscono la distribuzione gratuita. In Italia la Valle d’Aosta ha aperto la strada, seguita da diverse università e centinaia di comuni”.
“La proposta – continua Ricci – impegna la Giunta regionale su quattro punti fondamentali: avviare progetti pilota nelle scuole in collaborazione con Ufficio scolastico, Usl ed Enti locali; promuovere
campagne di sensibilizzazione per superare tabù e stereotipi; sollecitare il Governo a ridurre l’Iva dal 10% al 4%; monitorare l’efficacia della sperimentazione per estenderla progressivamente a università, consultori, uffici pubblici e altri spazi di pubblico accesso”.
“Si tratta di una questione di giustizia sociale, parità di genere e salute pubblica che non può essere subordinata alla capacità economica individuale. L’esempio degli studenti del Galilei – conclude Ricci – dimostra che i giovani sono pronti a farsi protagonisti del cambiamento: ora tocca alle istituzioni raccogliere questa sfida e trasformarla in politiche concrete per tutta la comunità umbra”.