Terni

Tagli a servizi disabili e anziani, Lega attacca Pd e M5S, ma c’è il ‘giallo’ della lettera Usl

“Atteggiamento vergognoso da parte di PD e 5 Stelle che pur di farsi pubblicità arrivano addirittura a strumentalizzare tematiche come la disabilità”. Così il gruppo consiliare della Lega di Terni risponde alla questione sollevata dal Pd e dal M5S riguardo i tagli ai servizi per disabili anziani operato dalla Regione.

Prospetto dei tagli ai fondi Prina

Nonostante la Lega provi a utilizzare temi sensibili per affrontare in modo piuttosto acceso la quetione, le carte non sembrano darle ragione. Nella lettera dell’Usl pubblicata dalle opposizioni, infatti, si esplicita in modo chiaro: “Al fine di poter rientrare nella quota Prina presunta del 2020 (il Prina è il Piano Regionale Integrato per la non Autosufficienza, ndr), si propone di ridurre i servizi (visibili nella tabella sottostante, ndr), cercando di garantire il mantenimento fino alla fine dell’anno di quanto previsto per l’assistenza indiretta, nonché di tutto ciò che riguarda l’ambito delle gravissima disabilità”.

Tagli

Tradotto in parole semplici c’è una correzione di circa 650mila euro rispetto alla spesa di previsione per le categorie degli anziani, disabili minori, disabili adulti, inizialmente previste per 2.150.000 euro e contenute in 1.500.000 euro.

Interrogazione delle opposizioni

Intanto i consiglieri Comunali di M5S, Pd, Senso Civico e Terni Immagina hanno disposto un’interrogazione per far chiarezza sui possibili tagli ai servizi per le persone con disabilità, che la Usl2 con un’apposita missiva ha inviato il comune di Terni a mettere in campo.

“È nostra intenzione sapere se  il piano di rientro richiesto da USL2 verrà accolto dal Comune di Terni – si legge nella nota – altrimenti come e dove si intende reperire le risorse necessarie per dare continuità ai servizi senza procedere ai tagli prospettati, specificando se sono già in corso interlocuzioni con UslUmbria2 e Regione dell’Umbria per reperire le risorse necessarie.
Inoltre è altrettanto importante comprendere in virtù di quale progetto o budget di progetto verranno individuati i settori in cui procedere con i tagli, qualora non si dovessero trovare risorse aggiuntive per garantire i servizi ai titolari dei diritti. Perché le norme sono chiare così come il programma di azione biennale e non è più possibile compiere scelte come questa senza il rispetto di parametri oggettivi previsti dalla legge, con il rischio di evitare lo smantellamento dei diritti solo per chi ha più capacità di far sentire la propria voce a discapito di chi resta sistematicamente tagliato fuori da tutto”.

Lega all’attacco

“Ci saremmo aspettati di tutto da due partiti in piena crisi di consensi e di idee – proseguono i leghisti – ma una cosa del genere, sinceramente, no. Stravolgere la realtà dei fatti e arrivare a generare panico tra le famiglie ternane dei disabili non è fare opposizione, è fare becera politica. Nessun taglio nei finanziamenti per i disabili verrà attuato a Terni, non esiste servizio che verrà depotenziato. Lo ha confermato anche la Usl Umbria 2 in una nota non politica, ma tecnica, che smentisce categoricamente quanto affermano gli esponenti di PD e 5 Stelle e sottolinea la bontà dell’operazione di programmazione amministrativa attuata dal Comune di Terni”.

La missiva dell’Usl

È interessante notare come la nota inviata agli organi stampa da parte dell’Usl non abbia riportato in allegato la lettera invece pubblicata dalle opposizioni. La nota Usl, dove si smentisce il taglio dei servizi, sembra essere smentita dall’Usl stessa nella lettera inviata alle istituzioni che aveva come oggetto “Piano di rientro in ambito servizi socio-sanitari”. Anche per i non tecnici un piano di rientro non è di difficile interpretazione. Nella missiva, inoltre, viene esplicitamente osservato: “[…] si è confermata la necessità di contenere la spesa sociale dei servizi socio-sanitari […] Nel merito si sottolinea come la proiezione dell’impegno economico per fine anno 2020 raggiunga oggi la cifra complessiva di 2.150.000 euro. Pertanto si evidenzia un prevedibile deficit di 650mila euro di intervento, non sostenibile esclusivamente con le risorse economiche dei fondi Prina”.
Vale a dire: “Noi arriviamo fin dove possiamo, ma dopo il servizio potrebbe non essere garantito con i fondi Prina”.

Soluzioni?

La questione, ora, potrebbe essere risolta con un nuovo intervento della Regione, che potrebbe spostare fondi da altri ambiti per coprire il ‘buco’; oppure potrebbe essere il Comune a contribuire con un cofinanziamento ma, conoscendo il rosso profondo della casse comunali, difficilmente la strada sarà percorribile. Qualora, invece, la proposta dovesse rimanere invariata sarà un bel problema per le famiglie ‘toccate’ dai tagli proposti.

Rimodulazione servizi

“Evidentemente, chi ha portato la città in dissesto non è abituato a operazioni di questo tipo in trasparenza. I fondi ci sono e la maggiore spesa è determinata dalla rimodulazione dei servizi erogati: ci siamo già attivati per avere servizi mirati e attinenti al tipo di difficoltà che stiamo vivendo. Inoltre, l’assessore al welfare del Comune di Terni, Cristiano Ceccotti, già in precedenza aveva interloquito con l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, il quale ha confermato lo stanziamento di fondi dalla Regione Umbria per garantire continuità, per altri 12 mesi, alle progettualità di vita indipendente già avviate nei Comuni umbri” – concludono i leghisti.

Articolo aggiornato alle 15.46