Il Coordinamento dei Lavoratori Stagionali del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto promuove in occasione delle Giornate Nazionali per la Cultura e lo Spettacolo indette a livello nazionale da Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni, Fai, un’assemblea aperta di tutti i lavoratori, organismi e operatori del settore di Spoleto e dell’Umbria domenica 27 marzo alle ore 11,15 a VILLA REDENTA, SPOLETO per discutere e confrontarsi sull’attuale situazione del settore dello spettacolo e più in generale della cultura mortificata dai drammatici tagli di risorse.
Alla manifestazione hanno già aderito i seguenti organismi: il Teatro Lirico Sperimentale di Sperimentale di Spoleto “A. Belli” – Teatro Lirico dell’Umbria, il Centro Universitario Teatrale Perugia, la Cooperativa Fontemaggiore-Teatro Stabile di Innovazione Perugia, la Coo.be.c Spoleto. Aderiscono inoltre operatori e società di servizi dello spettacolo quali Coop. ATMO Bastia Umbra, OPERA 26 Spoleto, Sound Store Spoleto, SPAN Ensemble Spoleto. Hanno inoltre aderito singoli cantanti lirici, attori, artisti del coro, musicisti. Tutti gli organismi sia pubblici che privati che vorranno aderire potranno farlo inviando una e-mail all’indirizzo: stagionali.liricospo@libero.it. Gli stessi poi potranno intervenire liberamente alla manifestazione con una propria testimonianza o con un proprio intervento pubblico. Sarà cura degli organizzatori rendere pubbliche tutte le adesioni prima del 27 marzo.
I promotori e gli aderenti alla manifestazione di Spoleto, nel condividere le tesi esposte da parte delle Organizzazioni Nazionali del Settore dello Spettacolo e della Cultura (Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni, Fai) che hanno promosso le tre giornate di sensibilizzazione sullo spettacolo e la cultura, evidenziano la necessità di una mobilitazione diffusa ancor più in una Città e una Regione dove la cultura è una delle più importanti risorse.
La cultura in Italia sta vivendo una crisi senza precedenti. Crisi che non riguarda solo il settore, ma che si ripercuote sull’intero Paese, su ogni cittadino, sulle comunità locali, sul mondo del lavoro, sull’intero sistema produttivo. Nell’attuale drammatica situazione economica, sociale e culturale, la cultura paga più pesantemente di altri settori nella distribuzione delle risorse pubbliche il prezzo delle difficoltà contingenti. Mai come in questo momento il settore è stato penalizzato da scelte di indiscriminata e drastica riduzione dei finanziamenti e da provvedimenti normativi che ne frustrano lo sviluppo. Un segno evidente, e purtroppo non recente, di quanto ancora sia sottovalutata la dimensione culturale nel nostro Paese.
Basti pensare a quanto è avvenuto negli ultimi mesi: l’investimento pubblico in cultura è crollato allo 0,18% del bilancio dello Stato; il Fondo Unico per lo Spettacolo è stato quasi dimezzato, arrivando al minimo storico di 258 milioni di euro (di cui 27 milioni attualmente congelati e quindi tecnicamente non disponibili nel 2011); con la legge 122/2010 è stato di fatto impedito al sistema degli Enti Locali di svolgere politiche attive nel campo della cultura, con riflessi pesanti e negativi anche per l’intervento del capitale privato nella gestione dei beni e delle attività culturali; si penalizzano i consumi culturali con ulteriori tassazioni come l’aggravio di un euro dei biglietti cinematografici.
Un’ulteriore mortificazione morale per il mondo dello Spettacolo italiano è la sospensione e solo in Italia delle manifestazioni per la GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO che si sarebbe dovuta svolgere proprio il 27 marzo.