La situazione del trasporto pubblico nel territorio di Todi appare nella sua drammaticità dopo le notizie arrivate nelle ultime ore.
La Regione Umbria, ha deciso di ridurre sostanzialmente i servizi pubblici di autobus per il centro storico e la periferia, tagliando le percorrenze della linea A e della linea B per tutti i pomeriggi, a partire dalla data del 7 luglio. Una clamorosa riduzione dei servizi, cui corrisponderanno inevitabili disagi per gli utenti.
“A ciò si aggiunga il metodo con il quale sono stati adottati i tagli– spiega il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano- con decisioni unilaterali, senza qualsivoglia forma di coinvolgimento dei Comuni interessati, convocati solo il 20 giugno, senza alcuna forma di partecipazione ai tavoli tecnici di preparazione e nonostante le problematiche fossero note da anni.
Ancora più odiosa e la soluzione adottata, se solo si pensi che va a colpire le fasce più deboli della popolazione, quelle più indifese, che hanno bisogno del trasporto pubblico e che non possono permettersi soluzioni costose e alternative. Da ultimo, appare incomprensibile il taglio del trasporto pubblico in una ottica di salvaguardia dell’ambiente.”
Il Sindaco di Todi, a nome della intera Amministrazione e facendosi carico dei problemi della città, ha scritto all’Assessore ai Trasporti della Regione dell’Umbria ed al Consorzio che gestisce il servizio di Trasporto Pubblico Locale.
Nella comunicazione, è stato evidenziato lo stato di gravissimo isolamento in cui continua ad essere lasciata la Media Valle del Tevere ed in particolare il Comune di Todi.
“La nostra città, senza ferrovia e lontana dalla Autostrada– aggiunge il primo cittadino- spiega non ha ricevuto alcun beneficio dalla gestione pubblica del trasporto locale, nonostante continui ad essere uno dei comuni più virtuosi, se non IL più virtuoso, in relazione alla contribuzione ed ai pagamenti in rapporto al numero degli abitanti.
La nostra correttezza e la nostra proverbiale volontà di collaborazione, tuttavia, non possono essere scambiate per remissività, allorquando provvedimenti come quello preso dalla Regione rischiano di travolgere i diritti dei cittadini.
La delibera n. 632 adottata dalla Giunta regionale non ha alcun pregio, né di forma, né tantomeno di sostanza.
La Regione non può, a metà dell’anno, tagliare dei fondi, addebitando ai comuni mancanze che in realtà non esistono, cercando così di coprire le deficienze della propria capacità di programmazione.
La nostra regione ha bisogno di più mezzi pubblici, più efficienti e meno inquinanti, non di politiche che incentivino o costringano addirittura all’uso della autovettura. Sono decisioni inaccettabili.
Da parte nostra ci riserviamo ogni forma di azione, a tutela dei nostri concittadini.”