Che i tagli ai Comuni ci siano o meno oramai passa in secondo piano, visto che la lettera di 44 sindaci di centrosinistra con cui si denunciavano meno 16 milioni di risorse per l’Umbria con annesso attacco al presidente di Anci regionale è diventata l’occasione per un nuovo capitolo di quella che si preannuncia una lunga e polemica campagna elettorale verso le regionali del prossimo novembre. Perché a difendere il presidente dell’associazione regionale dei comuni, il sindaco di Deruta Michele Toniaccini, scendono in campo 34 sindaci di centrodestra, che difendono il collega derutese e attaccano le altre fasce tricolori.
A dare il fuoco alle polveri era stato in realtà Tommaso Bori, consigliere regionale Pd, che aveva definito il presidente Anci Umbria Michele Toniaccini, sindaco di centrodestra di Perugia, “Troppo impegnato a scavalcare il Consiglio comunale e a umiliare l’opposizione, pur democraticamente eletta, per prendere una posizione chiara e netta contro i tagli del Governo ai Comuni umbri. Toniaccini dovrebbe essere la prima voce che si leva a difesa delle città e dei loro rappresentanti, senza colori politici o campanilismi di sorta. Invece, ci dispiace evidenziare il suo più totale silenzio in merito alla triste vicenda dei tagli del Governo che nei prossimi anni falcidieranno i bilanci delle città. Un ‘contributo alla finanza pubblica’, li chiamano ironicamente i documenti del Mef, che si traducono in una maxi sforbiciata da 200 milioni dal 2024 al 2028. Per l’Umbria la riduzione prevista è di 16 milioni, 4 per esempio solo a Perugia. Ebbene, di fronte ad una scelta scellerata che potrebbe costringere i sindaci a ridurre i servizi o ad aumentare le tariffe, in un periodo di certo non facile per i cittadini, il nostro presidente Anci non ha detto una parola”.
A seguire la mobilitazione di 44 sindaci di centrosinistra, tra cui la nuova prima cittadina di Perugia, Vittoria Ferdinandi, e la prima cittadina di Assisi, Stefania Proietti, papabile candidata del campo largo alle regionali, ma anche di Comuni come Città di Castello, Corciano, Gualdo, Marsciano e Spoleto. “Quando si ricoprono ruoli istituzionali, con particolare riferimento ai sindaci, nessuno può sentirsi di parte poiché rappresentante di tutti i cittadini delle proprie comunità, per questo ci preme sottolineare come in questi anni, a prescindere dall’estrazione politica dei Governi nazionali e regionali di turno, i Sindaci in Umbria, come in Italia, abbiano sempre tenuto un atteggiamento fortemente critico nei confronti di tutti i provvedimenti che andavano a colpire il ruolo e le funzioni degli enti locali, senza distinzione di appartenenza politica o partitica”.
“Per quanto ci riguarda – la lettera non esistono “Governi amici”, il nostro ruolo istituzionale ci impone altresì di guardare gli effetti delle scelte che vanno, senza dubbio alcuno, a detrimento della possibilità di intervento, soprattutto quando i medesimi vanno a tagliare la spesa corrente. Continueremo, pertanto, insieme a migliaia di Sindaci di tutta Italia a portare avanti le ragioni non di una parte ma delle nostre comunità. Oggi come nel passato si tornano a tagliare risorse ai Comuni perché questo è sancito nero su bianco nei provvedimenti del Governo e così come avvenuto in passato con altri Governi ci batteremo affinché ciò non accada, perché ce lo impone il nostro ruolo istituzionale”. “
“Tacere di fronte a tutto ciò, o peggio ancora farne uno sterile ed inutile strumento di battaglia politica, arrivando a paventare che chi contesta i tagli sarebbe meno virtuoso di chi non lo fa, è quanto di più sbagliato e goffo si possa fare”. Di qui la conclusione con stoccata a Toniaccini: “In tutto questo contesto si fa sempre più assordante, al contrario di quanto avvenuto già in diverse regioni, il silenzio di Anci Umbria, al cui presidente chiediamo di convocare al più presto un’assemblea di tutti i sindaci umbri al fine di discutere e approfondire questi temi e possibilmente condividere strategie di intervento comune”.
Tempo due giorni e arriva la nota di 34 amministratori di centrodestra, tra cui Virginio Caparvi di Nocera Umbra, Umbertide, Gubbio, Todi, Orvieto, Foligno e Cannara guidata da Fabrizio Gareggia: “Quella dei sindaci di sinistra è solo una polemica politica. Lo dimostra il fatto che è stata sollevata a mezzo stampa e non in seno all’ANCI, evitando appositamente qualsiasi tipo di confronto con con i sindaci di centrodestra e civici, nonché con il presidente Toniaccini, che oggi subisce un attacco scomposto e inaccettabile per il quale manifestiamo tutto il nostro sdegno”.
“Non diversamente dai nostri colleghi, anche noi abbiamo a cuore gli interessi delle nostre comunità, per questo riteniamo irresponsabile sostenere che, a causa di questi tagli, gli enti locali non saranno più in grado di erogare i servizi essenziali ai cittadini: questa è una bufala bella e buona e serve solo a creare un allarmismo ingiustificato. Al tempo stesso ci domandiamo quale credibilità possano avere dei sindaci che solo oggi – guardacaso a pochi mesi dalle elezioni regionali – si sollevano in proteste varie, ma nel corso di questi anni, quando al governo nazionale c’era la sinistra, hanno assistito in silenzio a quasi 40 miliardi di euro di tagli alla sanità pubblica, oppure al mancato rimborso di cinque miliardi di euro alle regioni per l’emergenza COVID”.
“Soldi promessi dall’ex premier Conte e mai arrivati, ma che – dice il centrodestra – sarebbero utilissimi oggi per abbattere le liste d’attesa e migliorare il servizio sanitario. E ancora, venendo all’Umbria, sono rimasti in silenzio, ad esempio, per i tagli ai trasporti disposti dalla Giunta Marini, così come in silenzio sono rimasti di fronte al tracollo economico e finanziario delle comunità montane che rischia di far saltare i bilanci di tanti comuni. Per questo non accettiamo lezioni di grammatica istituzionale dai nostri colleghi di sinistra che, invece di rivolgersi a noi con accenti di immotivata superiorità morale, potrebbero più utilmente manifestare una qualche distanza dal contegno inappropriato tenuto dal sindaco di Spoleto in consiglio comunale”.”