Disco verde in tribunale per il concordato delle Fonderie officine meccaniche Tacconi Spa, che ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza dei creditori. Fra di essi l’Inps e l’agenzia delle entrate – sede di Perugia – ma anche il Comune di Assisi e molti altri creditori, piccoli e grandi. Alcuni di essi, mesi fa, si erano rivolti pubblicamente al Comune, vista la difficoltà di alcuni di essi, soprattutto persone fisiche, di far fronte alle spese di tutti i giorni stante il blocco dei pagamenti degli arretrati dovuti al concordato.
Come spiega una nota di Confindustria Umbria, l’udienza si è svolta circa una settimana fa al Tribunale di Perugia, con giudice Umberto Rana; tra gli altri, erano presenti i commissari della Tacconi, dottori Mauro Granocchia e Valerio Giungi. Con il raggiungimento della maggioranza, il concordato si avvia verso l’omologazione (che deve terminare entro sei mesi) e le fonderie Tacconi potranno proseguire nel progetto di risanamento avviato, salvaguardando continuità operativa, opportunità di lavoro per molti fornitori e sub fornitori e soprattutto per gli oltre 200 posti di lavoro diretti. Il gruppo, coinvolto nella crisi e fortemente dipendente dal futuro delle Fonderie, nel suo insieme, solo in Umbria, occupa oltre 350 dipendenti, con un indotto di almeno altri 150 lavoratori. Con l’omologazione, che chiude tutto il procedimento riguardante il concordato preventivo, l’imprenditore può poi nuovamente disporre di tutti i suoi beni.
“La direzione, che proseguirà nel progetto di risanamento del gruppo senza indugio, anche mediante la ricerca di partner esterni, ha descritto le motivazioni dell’indesiderata e imprevedibile crisi e ha ringraziato per il sostegno le autorità locali, i creditori che si sono espressi positivamente, unitamente al sindacato e ai lavoratori tutti che, con Confindustria Umbria, non hanno mai fatto mancare il loro indispensabile supporto”, conclude la nota di Confindustria. Ad assistere la Tacconi, l’avvocato Andrea Sparano, l’advisor Patrizio Caponeri e la KPMG Advisory spa di Milano.