Le speranze di veder realizzato lo svincolo di Scopoli, sembravano ormai ridotte al lumicino, ed invece, ecco il tanto atteso ‘colpo di scena’: spunta infatti una lettera dall’area territorio e infrastrutture della Regione dell’Umbria, che riapre i giochi, tentando di seguire – tanto per rimanere in tema – un’altra strada.
Verrebbe richiesto alla società Quadrilatero di rielaborare un nuovo progetto.
Di fatto, si tratterebbe della terza progettazione: la prima, con l’uscita a quadrifoglio, verso la zona di Ponte Santa Lucia, venne bocciata dalla Sovrintendenza dell’Umbria in quanto considerata ‘troppo impattante’. La Quadrilatero accolse quindi le indicazioni tecniche, procedendo con una progettazione in sinergia con la stessa Sovrintendenza. Ma il semisvincolo di Scopoli venne nuovamente bocciato, ed il parere negativo del sovrintendente arrivò diritto al ministero dell’Ambiente e dei Beni culturali, dove il ministro piddino, Dario Franceschini, ne recepì il veto controfirmandolo.
Un diniego contro il quale si sono espressi eccezionalmente all’unanimità sia il consiglio comunale di Foligno che il consiglio regionale dell’Umbria, a anche i sindaci della Valnerina, le associazioni di categoria del territorio, ed il parlamentare umbro di Forza Italia, Pietro Laffranco, che presentò un’interrogazione al ministro Franceschini, sottoscritta persino dalla vicepresidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni.
La forte mobilitazione di rappresentanti delle istituzioni e del combattivo Comitato Val Menotre, non è però bastata per sbloccare l’empasse, così nel frattempo, i finanziamenti stanziati, rimasti comunque congelati sino allo scorso anno, sono stati dirottati dal ministero delle Infrastrutture altrove, per interventi considerati effettivamente prioritari.
Ora quindi, ci si gioca l’ultima carta: un progetto nuovo, da modellare ad hoc tra Ministero dell’Ambiente, società Quadrilatero e Regione dell’Umbria, ovviamente con altri costi e risorse che dovranno essere nuovamente recuperate.
“Speriamo che il terzo tentativo sia quello buono, sicuramente sarà l’ultima carta che ci si può giocare – commenta Alessio Fiacco, portavoce del Comitato Val Menotre – abbiamo vinto una battaglia facendo in modo che si riapra l’iter non chiudendo così la questione, ma ora occorre lavorare tutti insieme per concretizzare il risultato e realizzare l’opera”.